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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2011 alle ore 06:37.

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FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
La Banca centrale europea ha continuato la settimana scorsa ad acquistare obbligazioni pubbliche pur di raffreddare le tensioni sui mercati, anche se in misura minore rispetto al periodo precedente. La conferma è giunta ieri mentre una parte dell'establishment tedesco rumoreggia contro una strategia che in alcuni ambienti politici europei rimane controversa.
La Bce ha acquistato titoli per 14,3 miliardi di euro nella settimana terminata il 17 agosto, in calo rispetto al periodo precedente quando l'istituto monetario aveva rastrellato obbligazioni per 22 miliardi. Gli acquisti di titoli pubblici, iniziati per la prima volta nel maggio del 2010, hanno subito un'accelerazione all'inizio del mese a causa di un grave peggioramento della crisi del debito sovrano.
In cambio di nuove misure di risanamento dei bilanci pubblici nei paesi della zona euro più in difficoltà, la Bce ha raddoppiato gli sforzi. Dal maggio del 2010 ad oggi ha acquistato titoli per 110,5 miliardi di euro, di cui oltre 36 miliardi solo nelle ultime due settimane. La Bce non dà dettagli sui titoli acquistati, ma secondo osservatori di mercato in un primo tempo la banca si è concentrata sui titoli greci, portoghesi e irlandesi.
Con il riemergere prepotente di nuove tensioni finanziarie, l'istituto monetario ha iniziato ad acquistare anche obbligazioni italiane e spagnole, al centro di nuove turbolenze. La presenza della Bce sui mercati ha contribuito a ridurre il divario tra i rendimenti dei titoli decennali italiani e quelli tedeschi. Ieri lo spread oscillava intorno a 287 punti rispetto a un massimo vicino ai 400 punti all'inizio del mese.
La strategia della Bce rimane però controversa, dentro e fuori il consiglio direttivo dell'istituto monetario. Il capogruppo del partito democristiano del cancelliere Angela Merkel al Bundestag, Volker Kauder, ha detto ieri: «Ho problemi nell'accettare la strategia della Bce. Nel consiglio direttivo bisognerebbe ascoltare più attentamente gli avvertimenti del presidente della Bundesbank Jens Weidmann», contrario a questa scelta.
Gli acquisti di obbligazioni pubbliche non piacciono a nessun banchiere centrale. Sono una soluzione di ripiego dinanzi alle pressioni dei mercati in un contesto nel quale i governi nazionali non sono ancora pronti a mettere in comune i debiti pubblici per salvare i paesi in crisi. In altre parole sono un'alternativa alle obbligazioni europee, uno strumento che la Germania considera prematuro.
Nel fine settimana, il cancelliere tedesco ha chiarito la sua posizione. «I mercati ci vogliono spingere a fare certe cose, ma noi non le faremo», ha detto la signora Merkel riferendosi proprio agli eurobonds. La Germania sostiene che le obbligazioni europee siano incompatibili con l'attuale assetto dell'unione monetaria.
Perché dovremmo, si chiedono molti tedeschi, sobbarcarci i debiti greci o portoghesi, lasciando le decisioni politiche ad Atene o a Lisbona? L'appunto è ragionevole, ma dietro alla posizione tedesca sembra spesso nascondersi anche l'opposizione a cambiamenti dell'assetto istituzionale dell'unione monetaria: per un'innata difficoltà a cambiare le regole in una situazione d'emergenza? O per una qualche forma di nazionalismo?
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I NUMERI

14,3 miliardi
Gli acquisti
Nella settimana terminata il 17 agosto, l'istituto di Francoforte ha comprato titoli di Stato dell'eurozona per complessivi 14,3 miliardi.
22 miliardi
Il precedente
Nel corso della settimana precedente, la Banca centrale europea era intervenuta in modo più massiccio, comprando titoli per un totale di 22 miliardi.
110,5 miliardi
Gli acquisti complessivi
Dal maggio del 2010 a oggi l'istituto guidato da Jean-Claude Trichet ha comprato titoli pubblici per un ammontare complessivo di 110,5 miliardi.
287 bp
Lo spread
Il differenziale del rendimento fra titoli decennali tedeschi e il corrispondente BTp ha registrato ieri un lieve progresso a quota 287 punti base.

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