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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2011 alle ore 08:06.

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PARIGI. Il premier François Fillon andrà questa sera in televisione per spiegare ai francesi che la crescita economica è più debole del previsto e che per rispettare gli impegni "intangibili" presi da Parigi sul rientro del deficit sarà necessario fare sforzi supplementari. Sul fronte delle spese, con la limatura dei bilanci di molti ministeri, ma soprattutto su quello delle entrate. Bisogna recuperare circa 4 miliardi quest'anno e 10 l'anno prossimo. Anche se il dettaglio delle misure si conoscerà solo oggi sembra comunque che il Governo si muoverà lungo tre direzioni.

La prima, probabilmente la più consistente, riguarda le cosiddette "nicchie" fiscali, cioè la giungla delle 504 agevolazioni che rappresentano per le casse dello Stato mancati incassi pari a circa 75 miliardi.
La seconda, meno importante ma più simbolica, è quella che ormai viene chiamata "tassa sui ricchi", cioè un prelievo straordinario dell'1-2% sui redditi superiori al milione che colpirà 30mila contribuenti e consentirà di incassare da 150 a 300 milioni.

La terza, emersa in questi ultimi giorni, prevede la revisione di una delle misure chiave del quinquennato di Nicolas Sarkozy, che a metà del 2007 aveva tradotto in legge uno degli slogan preferiti del presidente: lavorare di più per guadagnare di più. Il Governo aveva individuato una strada per evitare di cancellare la legge socialista sulle 35 ore (i francesi ormai si sono abituati all'orario ridotto e non avrebbero gradito) e nel contempo ridurre i costi per le imprese e incentivare i dipendenti.

La legge Tepa esonera, parzialmente o totalmente, le aziende dal pagamento dei contributi sulle ore di straordinario e i lavoratori dal pagamento dell'imposta sui redditi per quelle stesse ore. In sostanza quando serve si torna a lavorare come prima delle 35 ore e i costi se li accolla lo Stato.

Un provvedimento oneroso, 4,5 miliardi di mancate entrate, che secondo le ultime statistiche consente a 9,2 milioni di dipendenti (su 23,6) di guadagnare un extra stipendio medio di 500 euro all'anno.

Non è ancora chiaro invece se Fillon sceglierà la giornata di oggi, o preferirà aspettare la presentazione della legge Finanziaria a metà settembre, per rivedere al ribasso le stime di crescita di quest'anno (dal 2% previsto all'1,8-1,9%) e soprattutto del prossimo: dal 2,25% all'1,7-1,8%, anche se per il 2012 gran parte degli economisti immagina uno scenario ben peggiore, tra l'1,2% e l'1,7 per cento.

Della situazione economica e finanziaria mondiale, oltre che di Libia, Sarkozy ha parlato ieri lungamente al telefono, secondo quanto comunica l'Eliseo, con il presidente americano Barack Obama. In vista del G-20 d'inizio novembre a Cannes, che segnerà la fine dell'anno di presidenza francese, Sarkozy avrà domani anche un incontro con il presidente cinese Hu Jintao. Farà infatti tappa a Pechino nel viaggio verso la Nuova Caledonia.

Ieri c'è stato infine il primo incontro tecnico franco-tedesco per cercare di dare concretezza agli annunci fatti il 16 agosto da Sarkozy e dalla cancelliera Angela Merkel. I due ministri delle Finanze François Baroin e Wolfgang Schauble hanno cominciato a lavorare soprattutto allo spinoso dossier della tassazione sulle transazioni finanziarie. Rilanciata ufficialmente da Parigi e Berlino, per ora è vaghissima: non si conoscono le intenzioni dei due Paesi su base imponibile, entità del prelievo, destinazione delle entrate.

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