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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2011 alle ore 16:26.

MOSCA - La Corea del Nord è pronta a interrompere i suoi pericolosi test nucleari e a ritornare al tavolo delle trattative sulla denuclearizzazione della penisola coreana. Inoltre Pyongyang lavorerà insieme alla Russia e alla Corea del Sud per costruire un super gasdotto intercontinentale che un giorno dovrà collegare i giacimenti siberiani di idrocarburi ai territori delle due Coree. Questi sono i risultati più importanti del vertice tra il presidente russo, Dmitrij Medvedev, e il leader nordcoreano Kim Jong-Il, avvenuto in Siberia in uno scenario da film classici sulle avventure di James Bond.
I due leader si sono incontrati all'interno di una guarnigione militare dei parà ultra protetto nei dintorni della città siberiana di Ulan-Udé, mentre agli abitanti dei quartieri circostanti era stato severamente vietato non solo di uscire fuori di casa ma anche di affacciarsi alle finestre, che per prudenza sono state tappezzate con carta bianca.
Il Cremlino capisce benissimo che ci vorrà ancora tanto tempo e tanta fatica per convincere Kin Jong-Il a rinunciare una volta per tutte al suo programma nucleare, mentre il gasdotto rappresenterà un progetto per un futuro non meglio precisato. In questo contesto è molto importante il fatto stesso, secondo cui il leader nordcoreano ha dimostrato la propria disponibilità a rompere l'isolamento politico del suo Paese e a riprendere a dialogare con la Russia e tramite Mosca anche con l'Occidente (la Russia, insieme agli Stati Uniti, alla Cina e alla Corea del Sud fa parte del gruppo di mediatori sul problema nucleare).
«Per quanto riguarda il gasdotto vi posso assicurare che ci sono già i primi risultati concreti: lavoreremo insieme con la Corea del Nord sul progetto tecnico e ne ho già dato l'incarico al capo di Gazprom, Aleksej Miller, mentre Pyongyang dovrà mettersi d'accordo con Seul sulla partecipazione ai lavori della Corea del Sud», ha dichiarato ai giornalisti dopo il vertice il presidente russo.
Da una parte il gasdotto risolverà in gran parte il problema di insufficienza energetica della Corea del Nord, mentre dall'altra permetterà a Pyongyang di guadagnare lasciando il gas russo di transitare verso Seul (e probabilmente anche verso alcuni altri Paesi del sud-est asiatico) per il proprio territorio. Ciononostante il problema più difficile sarà elaborare un pacchetto di garanzie per il Governo di Seul, che teme Pyongyang possa "chiudere" il rubinetto del gas in caso dovessero esserci delle tensioni tra il Nord e il Sud.
Il presidente Medvedev ha sollevato con Kim il problema scottante dei debiti miliardari, che la Corea del Nord aveva accumulato con l'Unione Sovietica e anche con la Russia per le armi e per le risorse materiali forniti. «È già un buon progresso che Kim Jong-Il ha accettato di parlare del debito», ha sottolineato un portavoce dell'Amministrazione presidenziale del Cremlino.
Gli altri progetti che Mosca da tempo propone a Kim riguardano l'unificazione delle reti elettriche di Mosca, di Pyongyang e di Seul, nonché il collegamento delle reti ferroviarie dei tre Paesi. Quest'ultima proposta sta a cuore a Kim Jong-Il in maniera particolare: il leader nordcoreano che non è mai salito a bordo di un aereo era arrivato in Siberia col suo treno blindato, a bordo di una carrozza "pullman", che fu regalata al suo padre, Kim Il Sung dal dittatore sovietico. Iosif Stalin.
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