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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2011 alle ore 15:56.

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BRISBANE - Una foto, in prima pagina, che occupa anzi una buona metà: da un lato c'e' James Horwill, gigante buono e neo-capitano dei Wallabies all'esordio nel ruolo proprio contro i tutti neri; al suo fianco, in piedi sul secondo gradino di una scala, così da potergli appoggiare una mano su una spalla, c'e' una tifosa, Annie Wickman. La particolarità? Annie ha 10 anni: è nata in quel 2001, anno di grazia in cui l'Australia conquistò il suo secondo (consecutivo) e ultimo Tri Nations. Così il "Courier Mail", quotidiano australiano, ha voluto esprimere l'attesa di un'intera nazione per "The Decider", la sfida decisiva tra canguri e kiwi, che magari fra un mese varrà la Coppa del Mondo ai Mondiali neozelandesi, ma intanto valeva gloria, orgoglio, Tri Nations e Bledisloe Cup. Ebbene, i canguri di coach Robbie Deans (un neozelandese!) regalano a Brisbane una notte di festa, tra cori di gioia e fiumi di birra che scorreranno fino all'alba nei pub di Queen Street.

Geniale Genia - Davanti ai 50mila del Suncorp Stadium, sul prato inzuppato dalla pioggia abbondante caduta per tutto il giorno, i Wallabies piegano i kiwi per 25 a 20. Successo che sembrava al sicuro dopo un primo tempo stratosferico degli aussie: 20 a 3 con le mete di un geniale Genia e di un travolgente Samo, che spaccava in due la difesa dei tuttineri. Il resto lo faceva il piede preciso di un volitivo Quade Cooper. Ma fino a qul punto i tutti neri erano stati troppo brutti per essere veri. E allora basta un quarto d'ora nella ripresa agli uomini di Henry per riaprire la gara:mete di Smith e Ma'a Nonu, calci infallibili di Carter e il 20 a 20 è servito. L'Australia è scossa, ma non crolla: Genia anzi la rianima con break che lancia Beale in meta. Cooper manca la trasformazione e poi un calcio di punizione. Sono gli ultimi brividi prima che capitan Horwill sollevi al cielo la coppa del trionfo.

Canguri alcolici - E dire che agli aussie mancava uno dei pezzi da novanta. Non per malasorte però, ma per colpa propria, il 21enne James O'Connor, esterno centro dal piede fatato (28 punti per lui nel torneo), ha mancato il duello con i tutti neri. O'Connor, infatti, la settimana scorsa è stato beccato sui gomiti causa eccessi alcolici in un hotel di Sydney: Situazione imbarazzante e grave, se è vero che il ragazzotto poi ha mancato anche la presentazione ufficiale della squadra per la Coppa del Mondo, con altrettanto ufficiale foto di rito. Senza contare poi (ma la federazione rugby australiana l'ha fatto...) che il giocatore era recidivo, essendo rimasto coinvolto in analogo episodio già lo scorso novembre, dopo il vittorioso test match a Parigi contro la Francia, e in una recente tournée a Hong Kong.

A Parigi, O' Connor aveva trovato buona compagnia nei compagni di squadra Quade Cooper e Kurtley Beale (proprio due dei protagonisti della vittoria di Brisbane). Bravate che hanno inevitabilmente avuto la loro coda disciplinare: per le "prodezze" (fuori dal campo) di Parigi i tre sono addirittura a rischio squalifica in vista della Coppa del Mondo; per l'uscita alcolica non autorizzata di Sydney O' Connor è stato multato di 10mila dollari australiani e squalificato dalla sua stessa federazione per una settimana, tanto da fargli saltare la sfida di Brisbane. Improbabile, però, che l'11 settembre a North Shore contro gli azzurri, i canguri dimentichino l'etilometro a casa.

Sfida improba - Del resto, si sa, il mondiale italiano si giocherà molto di più contro l'Irlanda a Dunedin, che contro i gialloverdi. Impossibile battere i Wallabies (che l'autunno scorso ci hanno già sconfitto nettamente a Firenze), ma a forza di giocare coi maestri, qualcosa alla fine si impara sempre. «La sorpresa è sempre dietro l'angolo; del resto non è successo lo stesso a voi con la Francia?», dice il ragazzo alla reception del mio albergo, mentre mi avvio sotto le coperte, dopo aver aggiunto un paio di birre all'ebbrezza della serata ne La Scala del rugby. «Vedremo, mi raccomando però: voi canguri non fateci troppo male!», quasi lo imploro sognando gia' un cuscino ovale. È notte fonda, ma le voci e i cori che entrano dalla finestra sono una certezza: a Brisbane la festa è appena iniziata.

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