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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2011 alle ore 12:21.

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Alcuni sindaci mostrano un cartello durante la manifestazione organizzata dai comuni per protestare contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria del GovernoAlcuni sindaci mostrano un cartello durante la manifestazione organizzata dai comuni per protestare contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria del Governo

I sindaci dei Comuni italiani protestano contro i tagli agli enti locali
previsti dalla manovra economica del governo sfilando in corteo a Milano. Un migliaio i partecipanti, tra cui i primi cittadini di Milano (Giuliano Pisapia), Roma (Gianni Alemanno), Torino (Piero Fassino), Genova (Marta Vincenzi) e Verona (Flavio Tosi).
«Siamo qui - ha detto il presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese - per far sentire la nostra voce e far capire che la manovra ammazza gli enti locali e i cittadini».

Osvaldo Napoli, presidente facente funzioni di Anci avverte il ministro dell'Economia: «Tremonti stavolta dovrà capire che le richieste a saldi invariati che arrivano dalla maggioranza dovrà subirle». Napoli ha confermato che tra le modifiche alla manovra ci sarà la riduzione dei tagli agli Enti locali. E per reperire le risorse necessarie ha indicato la via dell'aumento dell'Iva.

Alla manifestazione sono presenti sindaci di centrosinistra, come il vicepresidente dell'Anci nazionale Graziano Delrio (Reggio Emilia), Virginio Merola (Bologna), Giuliano Pisapia (Milano). Ma anche di centrodestra, come il presidente vicario dell'Anci Osvaldo Napoli, che ha detto di essere «ottimista» sui cambi che potranno essere apportati alla manovra con l'incontro di oggi tra Berlusconi e Bossi.
«Non è un problema politico ma un problema veramente istituzionale nell'interesse dei cittadini», dice il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Secondo il quale «questa è una battaglia di tutti i comuni, sia dei comuni piccoli che non possono essere fatti scomparire, che di quelli grandi che non possono essere messi in ginocchio, quelli del Nord, del Centro e del Sud. Nessuno può chiamarsi fuori perchè è una battaglia totalmente trasversale».

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, chiede al Governo di «ritirare completamente la parte della manovra bis che introduce tagli agli enti locali e nello specifico ai comuni». Perché secondo Pisapia, quella inaugurata dai sindaci contro il governo «sarà una battaglia vinta soltanto se saranno eliminati tutti i tagli, se non se saranno ridotti». Anche il sindaco di Milano sottolinea che la protesta deve essere bipartisan, al di là di ogni pregiudiziale politica.

Alla manifestazione partecipa il governatore della Lombardia. Roberto Formigoni ha detto di aspettarsi, dal vertice Berlusconi-Bossi di oggi, una riduzione dei sacrifici chiesti agli enti locali. E per farlo propone il modello lombardo: «Se lo Stato - é il suo ragionamento - venisse gestito con i criteri di regione Lombardia, si risparmierebbero 7 miliardi di euro ogni anno».
Alle 15 una delegazione dei primi cittadini andrà in prefettura a incontrare il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

«Non siamo qui per protestare - ha sottolineato Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale Anci - ma per fare proposte per far crescere il paese e ridurre il debito».
Secondo il sindaco di Reggio Emilia, infatti, i Comuni hanno già tagliato le spese mentre quelle dell'amministrazione centrale sono aumentate. «Bisogna invertire la rotta. La giornata di oggi - ha concluso - è importante non per i sindaci ma per il Paese».

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