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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 16:58.

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Roma, Susanna Camusso illustra i contenuti del prossimo sciopero generale indetto contro la manovra economica del Governo (AGF)Roma, Susanna Camusso illustra i contenuti del prossimo sciopero generale indetto contro la manovra economica del Governo (AGF)

«Sulle pensioni è stato fatto un golpe, della cui gravità non ci si è resi del tutto conto». È durissimo il giudizio del leader della Cgil, Susanna Camusso, sulle modifiche alla manovra economica decise ieri 29 agosto durante il vertice di maggioranza di Arcore.

«Dopo il vertice di Villa San Martino - ha aggiunto Camusso - le ragioni del nostro sciopero generale del 6 settembre sono non solo confermate ma anche rafforzate». E ai giornalisti annuncia: «Se la stagione che si apre è quella delineata dal vertice di ieri vi toccherà fare ancora lunghe presenze nelle piazze». Secondo il segretario generale della Cgil, inoltre, le norme sulle modifiche alle pensioni, che escludono dal calcolo dell'età contributiva gli anni del corso di laurea e del servizio di leva, generano «una certezza di contenzioso infinito» perché introducono una discriminazione.

Critiche a Cisl e Uil
Camusso ha poi criticato l'atteggiamento finora tenuto da Cisl e Uil. Nei giudizi sulla manovra, ha detto, «siamo preoccupati della sottovalutazione che c'è in Cisl e Uil e del fatto che si continuano a indicare obiettivi successivi, e impraticabili, per non dare un giudizio oggi».

Su Irisbus servono proposte serie
Il numero uno della Cgil affronta anche il tema Irisbus e attacca il Governo: «Si presenti con proposte credibili e risolutive», sottolinea in vista dell'incontro di domani 31 agosto al ministero dello Sviluppo economico sul futuro dello stabilimento Irisbus (Fiat) di Flumeri, in provincia di Avellino.

«La vertenza Irisbus - aggiunge la leader della Cgil - riguarda il futuro di lavoratrici e lavoratori di un territorio che ha bisogno di certezze, per questo il Governo si deve presentare domani con proposte credibili e risolutive». Per Camusso «è evidente che una proposta credibile non può prescindere da un vero piano dei trasporti che miri al rinnovamento del parco autobus dell'intero paese».

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