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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 16:18.

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TOKYO - L'amichevole che Milan Glorie, la formazione degli ex campioni rossoneri, disputerà domani a Sendai (capoluogo della provincia di Miyagi, nel Tohoku ossia Giappone settentrionale) con il club Esperanca di ex nazionali e J-league nipponici diventa un messaggio agli sportivi di tutto il mondo: in Giappone si può andare, anche nel settentrione colpito dal terremoto e vicino alla provincia di Fukushima.

«Questo evento in favore dei terremotati era programmato da tempo. Non ho mai avuto motivo di avere timori. Gli organizzatori e il personale dell'ambasciata ci hanno garantito tranquillità. Abbiamo trovato un ambiente sereno e ospitale come sempre. L'intero Paese si sta riprendendo e tornerà più forte di prima», ha detto Franco Baresi, affiancato da Daniele Massaro alla conferenza stampa all'ambasciata d'Italia di presentazione della partita, il cui ricavato sarà devoluto in charity.

Al suo fianco, annuiva vistosamente il commissario al Turismo Hiroshi Mizohata, che ha il difficile compito di rilanciare un settore dell'economia giapponese messo in ginocchio dalla crisi nucleare e che ha ringraziato il vice ambasciatore Alfredo Durante Mangoni anche per le numerose altre iniziative pro-Tohoku espresse dalla comunità italiana e dalle nostre imprese.

Da queste parti, suscitano davvero sconcerto le apprensioni di Valentino Rossi, che non vuole venire a correre a fine settembre sul circuito di Motegi (dove da anni è l'idolo del pubblico) a fine mese per i timori sulla radioattività o comunque per la relativa vicinanza all'impianto di Fukushima Daichi. Uno sconcerto rafforzato dal fatto che lo scavezzacollo Valentino ha scelto uno sport in cui il rischio è strutturalmente alto e non sarebbe accettabile per il 99,99% dei milioni di persone che continuano tranquillamente ad abitare nel Giappone settentrionale.

L'amichevole si svolgerà domani alle 19 nello stadio della città che ospitò la nazionale azzurra durante i Mondiali di calcio del 2002, terminati poi in Corea sul fischietto dell'arbitro Moreno. Massaro ha ricordato il calore e la simpatia che aveva accompagnato l'avventura della nazionale, così come l'anno e mezzo passato nelle fila degli Shimizu S-Pulse. «Sono nato a Monza e da ragazzo sono stato testimone del dramma della diossina nella vicina Seveso. Ho vissuto il periodo di Chernobyl. Qui abbiamo ricevuto tutte le assicurazioni del caso», ha detto, aggiungendo «certo, poi, bisogna vedere quanto te la senti», per non sembrare critico rispetto alle scelte altrui. «Non so chi vincerà domani, ma avremo tutti vinto per aver organizzato questo evento», ha concluso Massaro. E il responsabile della federazione calcistica della provincia di Miyagi Tadayoshi Obata ha trattenuto a stento una commozione di gratitudine.

I convocati:
Capitano: Franco Baresi,
Portieri: Nelson Dida, Massimo Taibi,
Difensori: Stefano Nava, Alessandro Costacurta, Roberto Mussi, Roque Junior Jose Vitor,
Centrocampisti: Stefano Eranio, Gigi Lentini, Angelo Carbone, Mario Bortolazzi, Roberto Lorenzini, Serginho, Christian Lantignotti, Federico Giunti
Punte: Daniele Massaro, Jean Pierre Papin.

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