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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 19:28.
L'ex premier Romano Prodi e l'ex segretario del Partito democratico Walter Veltroni hanno firmato oggi in favore del referendum abrogativo della legge elettorale ribattezzata Porcellum dallo stesso ministro leghista Roberto Calderoli che ne era stato l'autore. Chi promuove il referendum vuole il ritorno ai collegi uninominali.
Il termine ultimo per la raccolta delle 500 mila firme necessarie per ottenere il referendum è il prossimo 30 settembre, data ultima per il loro deposito in Corte di Cassazione. Motivo per il quale Stefano Vassallo, deputato Pd in prima fila nella raccolta delle firme, ha battezzato a Bologna con il nome di "30 settembre 2011"il comitato referendario.
Arturo Parisi, coordinatore del Comitato promotore, oggi a Modena per lanciare la campagna di raccolta firme, ha detto: «Prodi ha fatto semplicemente quello che ha detto. E ha detto quello che dice da sempre. Spero che la sua coerenza spinga chi esita a superare ogni esitazione». Rispondendo poi alle domande dei giornalisti sull'atteggiamento del Pd Parisi ha aggiunto: «Mentre ringraziamo i dirigenti del Pd che vanno aprendo le feste alla raccolta delle firme, a Franceschini che dice "non firmo ma mi interrogo" dico che il tempo ci chiede risposte urgenti. A Bersani che preferisce la via parlamentare e vede il referendum come extrema ratio dico che all'estremo ci siamo già arrivati. Fra venti giorni il tempo scade definitivamente, quindi o si riesce a depositare la richiesta di referendum, oppure è tutto rinviato alla prossima legislatura dopo che avremo eletto ancora una volta un parlamento gravemente indebolito nella sua legittimità e perciò privo di rispetto».
Le parole di Giorgio Merlo, vice presidente della commissione di vigilanza Rai del Pd rivelano la spaccatura dentro il centro-sinistra: «Finalmente emerge la chiarezza. Malgrado il Pd abbia approvato come partito una proposta di riforma della legge elettorale avallata dai gruppi parlamentari di camera e senato per superare definitivamente il porcellum, adesso la carovana di Prodi, Parisi e compagnia si è messa in moto con un referendum e punta a ritornare al mattarellum. Operazione ovviamente legittima- commenta Merlo - ma con una conseguenza politica precisa. E cioè, attraverso il referendum si persegue l'obiettivo del ritorno all'Unione, cioè della peggiore stagione del centrosinistra. Finalmente si getta la maschera. Altroché il ripristino del rapporto tra eletto ed elettore. Se era solo per questo, non c'era alcun motivo per archiviare anticipatamente e brutalmente la proposta elaborata dal vertice nazionale del Pd. Il fine, adesso è chiaro, è riproporre il caravanserraglio dell'Unione».
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