Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 19:15.

My24
Manifestazione lavoratori (LaPresse)Manifestazione lavoratori (LaPresse)

Sui nuovi tagli alle pensioni i sindacati sono pronti a scendere sul piede di guerra. Dopo le parole del segretario della Cgil, Susanna Camusso, che ha definito «un golpe» le modifiche alla manovra economica decise ieri durante il vertice di maggioranza, «mobilitazione» è la parola d'ordine per Cisl e Uil, che criticano con severità i provvedimenti della manovra bis.

Domani incontro Calderoli-Sacconi sull'impatto sociale delle modifiche alle pensioni
In serata, nella sede del dicastero, il ministro Maurizio Sacconi ha incontrato i vertici degli enti previdenziali: con loro starebbe discutendo proprio le misure sulle pensioni. Per domani, invece, è in agenda una riunione fra Sacconi e il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, insieme ai tecnici del ministero dell'Economia e con quelli del ministero del Lavoro, «per approfondire la materia previdenziale, in particolare non solo per l'impatto finanziario ma soprattutto per l'impatto sociale».

La Cisl fa appello al Governo: «Ritiri il provvedimento»
Mentre i medici aderenti al sindacato hanno già proclamato lo stato di agitazione, con una nota la segreteria confederale della Cisl «giudica inaccettabile e fortemente iniquo il provvedimento previsto dalla manovra in materia di pensioni in quanto discriminatorio nei confronti dei lavoratori che hanno pagato di tasca propria il riscatto della laurea sulla base delle norme vigenti, azzerando di fatto anche i contributi del servizio militare». La Cisl, prosegue la nota, «sollecita dunque il Governo a ritirare questo provvedimento dalla manovra, e a sostegno della rivendicazione la Cisl deciderà nelle prossime ore iniziative di protesta e di mobilitazione».

La Uil annuncia le iniziative di protesta
Anche la Uil ha fatto sapere che «considera inaccettabile il mancato computo degli anni di laurea e del servizio militare già riscattati ai fini previdenziali. Questo provvedimento si aggiungerebbe allo slittamento di un ulteriore anno del rinnovo dei contratti, al posticipo di due anni per l'erogazione della liquidazione, alla messa in mora delle tredicesime e agli specifici interventi previdenziali relativi alla scuola».

Pertanto, la Uil ha annunciato l'inizio di un percorso di mobilitazione «a partire dal presidio dinanzi al Senato già organizzato per il prossimo 1° settembre, con assemblee nei luoghi di lavoro finalizzate anche alla realizzazione di manifestazioni sul territorio». Mobilitazione che proseguirà fino ad ottenere le modifiche richieste. Il 16 settembre, poi, il comitato centrale della Uil nazionale deciderà l'eventuale data per uno sciopero generale dei lavoratori del pubblico impiego.

Fiom-Cgil: a rischio gli accordi sulla mobilità volontaria
Anche la Fiom-Cgil si unisce al coro delle critiche, sottolineando che i nuovi provvedimenti comporteranno «l'allungamento del periodo lavorativo e, in alcuni casi, la cancellazione della pensione di anzianità con pesanti conseguenze sui lavoratori e sulle prospettive di occupazione dei giovani. Vengono, inoltre, messe a rischio le tante intese raggiunte nelle aziende in crisi sulla collocazione in mobilità volontaria come accompagnamento alla pensione».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi