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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2011 alle ore 10:57.

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Il mondo delle cooperative che «in tempi di crisi ha dato lavoro e solidarietà» merita «un trattamento migliore di quello che gli è stato riservato nella recente manovra economica». Lo ha detto il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nel suo intervento al seminario delle Acli sul "Lavoro scomposto". Per «storia familiare», ha spiegato il porporato, sono «molto vicino al mondo cooperativistico, mondo virtuoso, e mi sembra che questo mondo sia da apprezzare». Parole che hanno raccolto diversi applausi della platea delle Acli.

Il porporato: i diritti sociali non possono dipendere dai mercati
«I diritti sociali sono parte integrante della democrazia sostanziale e l'impegno a rispettarli non può dipendere meramente dall'andamento delle borse e dei mercati», ha puntualizzato ancora il cardinale. Che parla poi «di civilizzazione dell'economia in contrapposizione alla forte tendenza speculativa». Un'economia civile, ha spiegato Bertone, «non può trascurare la valenza sociale dell'impresa e la corrispettiva responsabilità nei confronti delle famiglie dei lavoratori, della società e
dell'ambiente».

Serve impegno per garantire l'accesso al lavoro
«Nel contesto della crisi, l'incertezza del lavoro e delle sue condizioni riporta a difficoltà personali e sociali gravi», ha detto ancora il porporato. E citando l'enciclica "Caritas in Veritate" di Benedetto XVI ha aggiunto che «pertanto, la dignità della persona e le esigenze della giustizia richiedono, con rinnovata urgenza che si continui a perseguire quale priorità l'obiettivo dell'accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti». «Il bene comune, la fraternità, la condivisione appartengono tutti a questa dimensione profonda dell'essere e dell'uomo - ha proseguito -, che dà senso anche al lavoro, come a tutta la società. Si tratta infatti di valori etici che inducono a farsi carico dell'altro visto in tutte le sue dimensioni; come persona nella giustizia, come concittadino nella partecipazione, come diverso nel dialogo, come povero nella solidarietà e come fratello nella comunione».

Le dinamiche lavorative riflettono la globalizzazione
Bertone ha anche ricordato come «il lavoro sia sempre stato e continui a essere un tema di primo piano della Dottrina sociale della Chiesa, uno dei suoi ambiti costitutivi» e ha richiamato «all'umanesimo integrale del lavoro nel magistero sociale della Chiesa», in un momento in cui «è evidente che
le dinamiche del mondo del lavoro sono tra quelle che per prime e maggiormente riflettono la globalizzazione e la sua ricaduta sulla vita concreta della persona in ogni sua dimensione». Secondo il segretario di Stato vaticano, «la profonda trasformazione che investe il mondo del lavoro in realtà non tocca solo gli aspetti oggettivi, cioè organizzazione, occupazione o disoccupazione, retribuzione, flessibilità, precarietà, ecc., ma coinvolge in modo rilevante i suoi contenuti etico-ideali».

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