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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2011 alle ore 15:55.

Gianpaolo Tarantini (Fotogramma)Gianpaolo Tarantini (Fotogramma)

Si è concluso intorno alle 16 l'interrogatorio di garanzia per Gianpaolo Tarantini e la moglie Angela Devenuto, indagati a Napoli per una presunta estorsione ai anni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'interrogatorio è cominciato questa mattina dopo le 10 ed è durato, quindi, circa sei ore. I tre pm della procura di Napoli, Woodcock, Curcio e Piscitelli, hanno lasciato la casa circondariale di Poggioreale. Woodcock si è limitato a dire: «È stato un interrogatorio lungo. Non posso dire altro».

Nel memoriale consegnato Tarantini ammette di aver ricevuto denaro dal premier ma puntualizza, così come sostenuto da Berlusconi, che si trattò di un atto di «liberalità». Sottolinea quindi di avere ricevuto dal premier, tramite Lavitola, un appannaggio mensile di 20mila euro fino allo scorso luglio; il danaro era ritirato dalla moglie, Angela Devenuto, presso gli uffici dello stesso Lavitola in via del Corso.

Nel memoriale, di 14 pagine, Tarantini afferma anche di aver chiesto a Berlusconi un prestito di 500mila euro per avviare un'attività imprenditoriale; il premier avrebbe acconsentito a tale richiesta, ma l'imprenditore si dice convinto che la somma sarebbe stata trattenuta da Lavitola. Tarantini nega di avere estorto danaro al premier e ribadisce di aver chiesto aiuto a Berlusconi per le difficoltà economiche in cui si trovava.

«Avevo timore che una mia eventuale uscita dal processo avrebbe potuto determinare una caduta di attenzione da parte del presidente per le mie vicende». Così l'imprenditore nel memoriale spiega un suo colloquio con Lavitola durante il quale disse di non essere d'accordo con l'ipotesi di patteggiamento che gli era stata prospettata in relazione al processo di Bari sulle escort. «Mi rendo conto - aggiunge l'imprenditore - della puerilità del mio agire, avendo in quel momento anche dubitato della spontaneità e generosità del presidente, però occorre sottolineare che all'epoca io ero ancora in attesa del finanziamento di 500mila euro che mi era stato promesso».

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