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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2011 alle ore 15:08.

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Addio a Mino Martinazzoli (Ansa)Addio a Mino Martinazzoli (Ansa)

Addio a Mino Martinazzoli. L'ex segretario della Dc è morto oggi a Brescia dopo una lunga malattia. Era nato a Orzinuovi (provincia di Brescia) il 30 novembre del 1931. Avvocato, fu uno dei principali esponenti della corrente della sinistra politica «La Base» della Democrazia cristiana di cui sarebbe stato l'ultimo segretario politico fino alla sua trasformazione in Ppi (1994).

È stato ministro della Difesa, della Giustizia e delle Riforme istituzionali. A livello parlamentare fu presidente della Commissione di indagine sul caso Lockheed. Martinazzoli, insieme a Giovanni Galloni, Luigi Gramelli, Leopoldo Elia, Guido Bodrato fu uno degli esponenti più significativi dell'area Zaccagnini che innescò il processo di rinnovamento della Dc alla fine degli anni Settanta.

Ma soprattutto Martinazzoli ha interpreatato la linea dell'esperienza cattolica dell'intransigentismo lombardo in politica. Sindaco di Brescia (dal 1994 al 1998) dopo la conclusione della sua esperienza parlamentare, si candidò per la coalizione di centrosinistra alla presidenza della Regione Lombardia nel 2000 contro il presidente uscente Roberto Formigoni.

I funerali
Mino Martinazzoli è morto intorno alle 13.30 nella sua casa di Caionvico, a pochi chilometri da Brescia, dopo aver lottato con la malattia per circa un anno. I funerali dell'uomo politico sono previsti martedì, alle 15.30, nel Duomo di Brescia. Nella sua abitazione è stata allestita la camera ardente ed è lì che la moglie insieme agli amici più stretti stanno tenendo una veglia, mentre si susseguono i messaggi e le telefonate di cordoglio delle personalità politiche bresciane e nazionali.

Le reazioni
Cordoglio da tutto il mondo politico, e non solo. «Sono profondamente rattristato per la scomparsa di Mino Martinazzoli, con cui ho collaborato da giovane parlamentare nella vita della Democrazia cristiana», ha sottolineato Pier Ferdinando Casini. «Da lui - aggiunge il leader Udc - mi hanno diviso non pochi giudizi politici, ma non è mai venuta meno la stima e il rispetto per la persona e per le sue qualitá intellettuali e morali. Mi unisco con profondo cordoglio ai familiari e agli amici che ne piangono la scomparsa».

Per Raffaele Bonanni, segretario Cisl, «Mino Martinazzoli, nel corso della sua lunga carriera politica, è stato uno degli esponenti politici più vicini alla cultura autonoma e libera della Cisl, un interlocutore attento alle istanze del mondo del lavoro e dei più deboli».
«Martinazzoli è stato un politico esemplare per la sua schiettezza ed il suo grande rigore etico, - continua Bonanni - un intellettuale cattolico prestato alla politica che ha saputo interpretare sempre questo ruolo come un servizio al suo paese. La Cisl lo ha sempre ammirato perchè lo considerava un uomo libero, a volte anche controcorrente, una sorta di coscienza critica del nostro paese. Siamo tutti molto addolorati per la sua scomparsa. Perdiamo una guida illuminata, un amico, una persona straordinaria che non dimenticheremo mai».

Marco Follini (Pd) ricorda, invece, che «Martinazzoli era un uomo di grandi meriti e di grandissima sensibilità: è stato impropriamente raccontato come il Celestino V della storia del cattolicesimo democratico. In realtà ne è stato il Giovanni XXIII».

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