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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 08:05.

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ROMA - Aumento dell'Iva e un nuovo contributo di solidarietà per i redditi altissimi. Queste le misure che potrebbero essere introdotte nella manovra per rispondere alla richiesta del Capo dello Stato di interventi capaci di restituire la fiducia ai mercati. L'apertura negativa di Piazza Affari, ma soprattutto l'allargarsi della forbice tra Bund e BTp con lo spread salito sopra i 360 punti, hanno messo in allerta il Quirinale fin dal mattino. Giorgio Napolitano si è così messo in contatto con Governo e Parlamento per sollecitare un rafforzamento della manovra. Tant'è che al Senato, dove il decreto è approdato in aula, nelle stesse ore si tornava a parlare di un aumento dell'Iva. Un'ipotesi finora esclusa perentoriamente da Tremonti. Il ministro dell'Economia però non può sottovalutare la situazione. Attorno all'ora di pranzo decide di rientrare a Roma per fare il punto con i tecnici del Tesoro. Prima però si ferma a via Bellerio, nella sede milanese della Lega, dove lo aspettano Umberto Bossi e Roberto Calderoli.

Un vis a vis che il ministro dell'Economia avrebbe sfruttato per tentare di convincere il Carroccio a un intervento sulle pensioni di anzianità. Il ministro smentisce ma fonti del Pdl aggiungono che ci sarebbe stata anche una telefonata dello stesso Berlusconi per smuovere Bossi. Alla fine comunque la Lega resta irremovibile. Nessuna accelerazione per l'aumento a 65 anni dell'età di pensionamento delle donne e neppure per il raggiungimento della cosiddetta quota 100 (la somma tra età anagrafica e età contributiva). Un «no» che serve a Bossi anche per evitare una rottura plateale con il suo ministro dell'Interno Roberto Maroni, da tempo ai ferri corti con Tremonti per i tagli ai comuni e i tentativi sulle pensioni.
Come se non bastasse, nelle stesse ore Moody's ribadisce che l'Italia continua ad essere sotto osservazione per un possibile down-grade, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel mette sullo stesso piano Roma e Atene definendo «estremamente fragile» la situazione dei due Paesi. Anche perché – avverte il governatore di Bankitalia e futuro presidente della Bce, Mario Draghi – l'aiuto di Eurotower per l'acquisto di titoli pubblici «non è scontato». Lo spread a quel punto era arrivato a toccare i 370 punti.

«Il Paese attraversa un momento difficile in un contesto internazionale difficile.Sono convinto che se ne può uscire con lo spirito di unione pur nella differenza delle posizioni», è l'invito che da Palazzo Chigi lancia Gianni Letta. Parole che ricalcano in sostanza quanto va dicendo il Capo dello Stato. Ma sono auspici che come unico effetto sortiscono la disponibilità di maggioranza e opposizione a mettersi d'accordo per accelerare i tempi di approvazione della manovra, evitando eventualmente il ricorso alla fiducia. Niente di più. Vista la reazione dei mercati, anche questa manovra rischia di non servire a niente. Tra i parlamentari già si parla infatti della «manovra d'autunno», da affiancare alla delega fiscale.

È a questo punto che il Capo dello Stato decide di intervenire. Napolitano questa volta non auspica ma chiede «misure più efficaci» per recuperare la «fiducia» dei mercati. Non solo, indica nel dibattito in corso al Senato il luogo e il tempo deputato per introdurle. Il presidente non entra nel merito ma è chiaro che attende una risposta capace di convincere tutti. I dubbi sulla copertura delle manovra, la sostituzione di entrate certe (il contributo di solidarietà poi soppresso), con altre difficili da contabilizzare fin d'ora, come quelle relative alla lotta all'evasione, hanno certamente contribuito a dar vita all'ennesimo lunedì nero.
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