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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 17:33.
Scatta il contributo di solidarietà del 3% «fino al pareggio di bilancio» per i redditi sopra i 300mila euro. E non più per quelli al di sopra dei 500mila come era stato deciso in un primo momento al termine del vertice di maggioranza.
Con l'abbassamento a 300mila euro (dai precedenti 500 mila euro) della soglia del reddito complessivo oltre il quale si paga il contributo del 3%, aumenta a 34mila la platea dei contribuenti interessata al versamento del contributo. Lo riferiscono fonti di governo. Con la precedente soglia a 500mila euro erano 11.500 i contribuenti interessati, con l'abbassamento del tetto di reddito se ne sono aggiunti 22.500.
Non ci sarà il doppio prelievo per i dipendenti pubblici a cui già è applicato il taglio dello stipendio previsto dalla manovra dello scorso anno (del 5% sopra i 90mila euro e del 10% sopra i 150 mila). E il contributo di solidarietà non sarà applicato nemmeno alle pensioni d'oro per le quali la manovra di luglio prevedeva già un contributo del 5% sopra i 90 mila euro e del 10% sopra i 150 mila. Lo prevede il maxi-emendamento alla manovra su cui il governo ha posto la fiducia. Il testo precisa che le disposizioni contenute all'articolo 9 della manovra dello scorso anno e all'articolo 18 della manovra di luglio «continuano ad applicarsi nei termini ivi previsti rispettivamente dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013 e dal 1 agosto 2011 al 31 dicembre 2014». Il contributo di solidarietà, si legge ancora, «non si applica sui redditi» di cui alle suddette disposizioni.
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