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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 23:42.

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Alex Ferguson. Foto AnsaAlex Ferguson. Foto Ansa

Dopo esser stato premiato ieri a Tor Vergata, la seconda e ultima giornata della breve permanenza a Roma di Sir Alex Ferguson, l'allenatore del Manchester United, ha visto il tecnico confrontarsi con gli studenti dell'università Luiss di Roma. Un faccia a faccia con i ragazzi incuriositi di sapere quale sia la differenza tra i club italiani e inglesi, come si gestiscono le bandiere come Giggs, ma anche cosa ne pensa di un collega bravo ma sfacciato come Mourinho.

Un'ora di domande e risposte sul calcio dopo aver ricevuto la maglia della squadra della Luiss. «La differenza tra il calcio italiano e quello inglese è l'assenza di stadi di proprietà per le vostre società, che è anche una delle cause della crisi del mondo del pallone italiano. In Italia c'è una grande sproporzione fra i costi e i ricavi dei club. In questo momento è ovvio che non possono essere al top». L'unica squadra italiana che giocherà nel suo stadio sarà la Juventus, che giovedì inaugurerà il nuovo impianto contro il Notts County: «È una squadra con una grande tradizione e una grande storia. Ha nella sua squadra giocatori, come Del Piero, che rappresentano il presente e il futuro della squadra. È stata penalizzata dalla retrocessione ma tornerà presto in Champions League».

Capitolo Sneijder

Per quel che riguarda il presente dei suoi Red Devils, ha spiegato che Sneijder, a lungo corteggiato, non sarebbe comunque il sostituto di Paul Scholes, ritiratosi alla fine della scorsa stagione: «È un giocatore fantastico ma non è il sostituto di Scholes, non lo cercavamo per questo visto che occupa una posizione diversa in campo. Penso che solo Xavi e Iniesta possano essere paragonati a lui e comunque in squadra abbiamo giocatori bravi come Young».

Altro calciatore per cui stravede il tecnico scozzese è l'italiano Federico Macheda: «Diventerà un top player. Ha avuto poche possibilità di giocare con noi, purtroppo ha già cambiato due volte il tecnico da quando è andato via ma è molto giovane e siamo sicuri che crescerà». Per quel che riguarda i suoi colleghi, italiani e non, ha elogi per tutti: «Capello sta facendo un buon lavoro, Mourinho è una persona intelligente, dotato di grande autoironia e un buon allenatore. Non è falso e questo al giorno d'oggi è una qualità rara».

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