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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2011 alle ore 08:04.
ROMA - Due sere fa, con una dichiarazione allarmata dopo l'ennesimo lunedì nero e la nuova impennata dello spread tra i btp e i bund, ha chiesto un rafforzamento immediato della manovra nel segno della credibilità e dell'efficacia. Appello peraltro rafforzato dall'invito, rivolto al governo prima di tutto, ad abbandonare «pregiudiziali insostenibili» rispetto alle misure da inserire nel decreto. La risposta è stata immediata, con la decisione assunta dal governo di ricorrere all'aumento dell'Iva e anticipare al 2014 l'equiparazione dell'età di pensionamento a 65 anni anche per le donne del settore privato. Infine il nuovo contributo di solidarietà del 3% sui redditi oltre 300mila euro.
Apprezzamento dal Colle per la rapidità della decisione, nessun commento nel merito di scelte che rientrano nella piena responsabilità di Governo e Parlamento.
Al tempo stesso si prende atto della decisione del governo di ricorrere a un nuovo voto di fiducia. Non era la strada che Giorgio Napolitano aveva suggerito, sostenuto in questo pienamente dal tentativo messo in atto dal presidente del Senato, Renato Schifani. Ne ha parlato ieri mattina al Quirinale con il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che facendosi indiretto portavoce del punto di vista del presidente della Repubblica ha invitato subito dopo il governo a «prendere sul serio» le parole del Capo dello Stato e a non blindare la manovra con la fiducia.
È andata diversamente e del resto – ragionano i collaboratori di Napolitano – l'invito del presidente della Repubblica ad evitare il ricorso alla fiducia era conseguente all'appello perché in Parlamento si desse vita a confronto serrato e costruttivo tra maggioranza e opposizione sulla manovra. Al Senato è andato in onda un altro spettacolo, e dunque non resta che prenderne atto. Del resto, la priorità assoluta in questo momento è approvare in fretta la manovra e inviare così un messaggio preciso ai mercati.
Resta la preoccupazione di Napolitano, espressa peraltro in tutta la sua chiarezza nella nota di due sere fa. E ieri ha parlato al telefono con il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi il cui intervento di due giorni fa a Parigi è parso in piena sintonia con le indicazioni del Colle. Colloquio preceduto da una conversazione telefonica con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, in cui Napolitano ha ribadito il senso dell'invito rivolto al governo perchè rafforzasse il contenuto della manovra.
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