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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 18:02.

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Poche parole nel comunicato di palazzo Chigi, al termine del vertice di maggioranza che ha introdotto alcune modifiche nella manovra di Ferragosto, per annunciare l'abolizione delle province.

Alle Regioni le competenze delle Province
È laconico il comunicato di Palazzo Chigi che annuncia l'abolizione delle Province, segnalando che giovedì il Cdm approverà «l'attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province». Suona la campanella, dunque, per l'abolizione delle Province, dopo tanti annunci, marce indietro, tagli parziali, voglia di soppressione, ma anche di conservazione. Strali sui costi della politica che non ci si decideva ad abbattere.

Per abolire le Province occorre una modifica costituzionale, perché l'articolo 114 della Costituzione stabilisce che «la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato». Dopo il Consiglio dei ministri di giovedì 8 settembre, dunque, doppia votazione in ogni Camera, nella maggioranza qualificata dei due terzi richiesti per modificare la Carta costituzionale.

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