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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2011 alle ore 06:43.

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ROMA
Non è la prima volta. Strasburgo ribacchetta l'Italia in tema di immigrazione. E questa volta ci pensa il Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg, che mette nero su bianco un rapporto sull'Italia in seguito alla sua visita del 26 e 27 maggio.
«La situazione dei rom e dei sinti in Italia resta di grande preoccupazione – avverte il commissario Hammarberg – è opportuno porre l'accento non sui provvedimenti coercitivi, come le espulsioni e gli sgomberi forzati, ma piuttosto sull'integrazione sociale e la lotta contro la discriminazione e l'antiziganismo». Non si usano più mezzi termini: basta con la retorica razzista e xenofoba dei politici. I riferimenti non possono non avere le prove di conferma se si pensa alle varie campagne elettorali italiane e da ultime le reazioni in seguito agli sbarchi.
La preoccupazione del Commissario è su più fronti. I nordafricani ma anche i rom e i sinti. «Questo fenomeno deve essere contrastato con l'ausilio di misure efficaci, in particolare attraverso iniziative di autoregolamentazione da parte dei partiti politici, e tramite la vigorosa applicazione delle disposizioni penali contro i reati di matrice razzista». Gli atti di violenza contro i rom indicano la necessità per le autorità italiane di migliorare la risposta agli episodi di violenza scatenati da motivazioni razziali. «È necessario migliorare la gestione dei reati di stampo razzista e combattere i comportamenti abusivi, di tipo razzista, da parte della polizia. Il dispositivo di controllo degli atti e dei reati a sfondo razzista dovrebbe essere maggiormente flessibile ed attento ai bisogni delle vittime».
Viene dunque accentuato il pericolo di una possibile deriva razzista che possa sottrarsi a una punizione penale. Vengono poi segnalate le espulsioni di rom e sinti, considerate svolte in violazione delle norme relative ai diritti umani, e che di conseguenza hanno avuto un impatto negativo non solo sulla fruizione del diritto dell'alloggio, ma anche di altri diritti, come il diritto dei minori al l'istruzione. Ecco perché il Commissario ribadisce all'Italia «di agire in conformità alle norme internazionali e del Consiglio d'Europa in materia di alloggio e di espulsioni e riportare la situazione in linea con la Carta sociale europea riveduta». Così come viene ribadita la raccomandazione alle autorità italiane di esaminare la situazione dei numerosi rom apolidi arrivati in Italia dall'ex Jugoslavia decenni fa, e dei loro figli, il cui numero attuale è stimato a circa 15mila.
Hammarberg auspica inoltre l'adozione di una strategia nazionale per l'integrazione sociale di rom e sinti in Italia, che sia di sostegno agli sforzi degli attori regionali e locali in questo campo, e propone, in un primo momento, la creazione di una task force a livello nazionale incaricata di apportare tale supporto.
Sugli sbarchi dal Nord Africa non mancano le indicazioni: «Risulta imperativo che qualora dei migranti si trovino in situazione di emergenza in mare, il soccorso e la sicurezza di questi ultimi prevalgano su ogni altro tipo di considerazione, ivi compresa la mancanza di chiarezza o di accordi, in particolare tra l'Italia e Malta, in merito alle responsabilità per gli interventi di salvataggio», ha sottolineato. Il Commissario invita inoltre le autorità italiane ad evitare qualsiasi pratica che potrebbe tradursi nel rinvio di migranti in paesi dove rischierebbero di subire maltrattamenti o un respingimento indiretto.
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