Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2011 alle ore 06:42.

My24

Barack Obama annuncerà questa sera un programma di stimoli per l'economia da circa 300 miliardi di dollari e lancerà allo stesso tempo una aggressiva sfida politica ai repubblicani per caratterizzare sul versante fiscale la corsa elettorale del 2012. Il presidente, che ha il 70% dell'opinione pubblica contro in materia economica, raccoglierà anche la staffetta da Ben Bernanke, il governatore della Fed. Nel discorso di Jackson Hole Bernanke chiedeva uno stimolo fiscale in aggiunta a quello monetario. Da questa notte la Casa Bianca restituirà il testimone alla Fed. È ormai certo che Bernanke annuncerà alla fine degli incontri del 20-21 settembre le sue scelte di stimolo monetario. Le azioni incrociate, a dieci giorni di distanza l'una dall'altra, dovrebbero produrre un ricostituente di breve termine per un'economia debole, in prossimità di un double dip e per un mercato azionario depresso dalle incerte prospettive economiche.

Dei 300 miliardi di dollari, l'80% sarà dedicato a riduzioni della pressione fiscale per i lavoratori o ad aiuti contro la disoccupazione. Il 20% circa andrà al finanziamento di progetti infrastrutturali. Secondo indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore, la divisione sarà così strutturata: circa 120 miliardi di dollari andranno a prolungare la riduzione (del 2%) delle trattenute sociali per le pensioni in scadenza a dicembre. I dipendenti infatti di norma dovrebbero pagare circa il 6,5% di trattenuta fiscale in busta paga. L'altro 6,5% è a carico dell'aziende per un totale del 13% di trattenute fino a un tetto massimo salariale, altamente regressivo. Se la misura ottenuta da Obama nel 2010 durante il negoziato per il rinnovo dei tagli fiscali di Bush invece scadrà, vi sarà un effetto restrittivo sull'economia.

Ma Bernanke ha parlato chiaro: austerità nel lungo termine, stimolo nel breve. La Fed proprio ieri ha confermato nel suo Beige Book che la crescita americana resta modesta. Dunque il presidente ha già la strada spianata dalla Fed per poter vendere al meglio il suo pacchetto al Parlamento. E il prolungamento per un altro anno dell'agevolazione fiscale per i lavoratori ha il vantaggio di stimolare i consumi e di consentire una riduzione della posizione debitoria delle famiglie.
Obama chiederà e questo è un fatto nuovo, un taglio dei contributi sociali anche per le aziende, ma in misura minore, circa 60 miliardi di dollari. Quest'azione diminuisce il costo del lavoro per le aziende e dovrebbe incoraggiare le assunzioni: la fortissima disoccupazione resta infatti la piaga peggiore di questo ciclo congiunturale. Questa seconda misura resta importante ma non necessariamente efficace come la prima per la sua componente temporanea. La terza prevede un prolungamento dei sussidi per la disoccupazione al di là delle scadenze previste con un costo di 60 miliardi di dollari. 60 miliardi di dollari infine andranno a finanziare progetti infrastrutturali.

Quest'ultima misura è giudicata la meno efficace dagli economisti: «In passato ci siamo accorti che questo tipo di progetti hanno creato pochi posti di lavoro e sono stati alquanto deboli, molto meglio agire sul consumo o aiutare i disoccupati» dichiara l'economista Allen Sinai al Sole 24 Ore.
I repubblicani per ora resistono. Chiedono che a richieste di riduzioni fiscali siano affiancati tagli di spesa che Obama ora non può concedere. Per Obama il passaggio è chiave: la sua presidenza è in crisi. I repubblicani – e Mitt Romney in particolare, che ha presentato un suo piano economico in 59 punti – sono all'attacco. Ieri notte c'è stato un confronto fra i candidati alla nomination repubblicana e gli attacchi contro la gestione economica di Obama sono stati feroci. L'esame di oggi per Obama sarà dunque importante. Anche se non risolutivo per un'economia che sembra essere totalmente anelastica a qualunque azione di stimolo.

Shopping24

Dai nostri archivi