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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2011 alle ore 14:14.

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Un momento dell'incontro Nuova Zelanda-Tonga (Epa)Un momento dell'incontro Nuova Zelanda-Tonga (Epa)

Il conto alla rovescia è finalmente alle spalle. Ad Auckland è cominciata la Rugby World Cup. Con gli All Blacks che hanno battuto nettamente Tonga (41-10), ma anche, e soprattutto, con una cerimonia inaugurale contenuta nei tempi ma di grande impatto. Un omaggio alle proprie radici e un benvenuto al mondo. Moltissimi i richiami alle tradizioni e ai simboli Maori in uno spettacolo di luci ed effetti speciali. Un'atmosfera sempre sospesa tra il reale e il virtuale, con danze tribali e canti (compreso "World in Union", l'inno storico della manifestazione, intonato da 350 coristi).

È stato un omaggio alle altre nazioni e a chi arriva da lontano (d'altronde, a suo tempo, anche i Maori compirono un lungo viaggio per raggiungere queste isole), con il terreno di gioco illusoriamente trasformato in un oceano solcato da vele, piroghe, vascelli.

E' stato un atto di amore per il rugby, dei grandi e dei piccoli: due pesci martello "composti" da decine di figuranti si scontrano e si fondono in una mischia, un bambino con la divisa dei Canterbury Crusaders (la squadra di Christchurch, città duramente colpita dal terremoto di febbraio) sogna – e segna – una meta da favola, ascende al cielo per raggiungere un enorme pallone ovale, poi incontra una leggenda di questo sport (Jonah Lomu), che gli indica la via verso una enorme Coppa del mondo. Il primo ministro neozelandese John Key tiene un brevissimo discorso e il presidente dell'International Rugby Board dichiara aperto il Mondiale. Poi la cerimonia si sposta nelle strade affollate e nella baia di Auckland, tra musica e fuochi d'artificio.

Nel frattempo l'Eden Park torna a essere un terreno di gioco, pronto ad accogliere la prima partita. Due danze a confronto, la Sipi Tau dei tongani e la Ka Mate, "haka" degli All Blacks. I primi punti del Mondiale, dopo quattro minuti, sono firmati da Carter con un calcio piazzato. La prima meta è di Dagg, al 12'. Fino alla mezz'ora gli All Blacks procedono così, segnando praticamente un punto al minuto, con le doppiette di Kahui e dello stesso Dagg al termine di azioni sempre pregevoli, talvolta favorite da lacune difensive degli avversari. Il primo tempo finisce 29-3, nella ripresa arrivano con Kaino e Ma'a Nonu altre due mete dei padroni di casa, ma anche l'acclamatissima e meritata segnatura di Tonga: per oltre cinque minuti gli uomini di Isitolo Maka inchiodano gli All Blacks a pochi metri dalla linea fatale e li costringono a falli ripetuti, poi li trafiggono con la carica del pilone Taumalolo.

LA PARTITA
Nuova Zelanda-Tonga 41-10 (primo tempo 29-3)
Per la Nuova Zelanda: 6 mete (Dagg 2, Kahui 2, Kaino, Ma'a Nonu), 1 piazzato (Carter), 4 trasformazioni (Carter 3, Slade). Per Tonga: 1 meta (Taumalolo), 1 piazzato (Morath), 1 trasformazione (Morath). Calci fermi: Carter 4 su 6; Slade 1 su 1; Morath 2 su 3.

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