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Questo articolo è stato pubblicato il 10 settembre 2011 alle ore 17:02.

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Berlusconi: resisteremo fino alla fine della legislatura. Nessun soldato in Afghanistan entro il 2014 (Ansa)Berlusconi: resisteremo fino alla fine della legislatura. Nessun soldato in Afghanistan entro il 2014 (Ansa)

«Noi siamo sicuri che resisteremo fino alla fine della legislatura». Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una intervista a Bruno Vespa per lo speciale di «Porta a Porta» sull'11 settembre che andrà in onda stasera, rispondendo alla domanda se intende rimanere al governo fino alle elezioni del 2013. Berlusconi martedì prossimo incontrerà il presidente della Commissione europea, Manuel Barroso a Starsburgo e il presidente del Consiglio europeo, Hermann Van Rompuy, a Bruxelles.

La manovra non deve essere rafforzata
La manovra? Non deve essere rafforzata, spiega il premier. «No ritengo di no, perchè questa manovra è stata fatta da noi seguendo tutte le indicazioni delle Banca centrale europea», dice rispondendo alla domanda di Vespa, che gli chiede se la manovra dovrà essere rafforzata nei saldi «nelle prossime settimane o nei prossimi mesi». Dopo la diaspora di Fini e dei suoi in Parlamento, dice Berlusconi, «abbiamo conseguito una nuova maggioranza che é politicamente molto più coesa e che ci dà speranze fondate di poter utilizzare questi 18 mesi per poter approvare le tre manovre importanti: quella dell'architettura istituzionale dello Stato, quella della giustizia e la riforma del fisco. Contiamo - ha concluso - di mettere a frutto questo tempo che manca per modernizzare il nostro Paese con delle riforme che consideriamo assolutamente necessarie».

Nessun soldato in Afghanistan entro il 2014
«I primi soldati li porteremo a casa alla fine di questa primavera e via via diminuiremo la nostra presenza fino a non avere più forze nel 2014», ha assicurato il premier rispondendo a una domanda sull'Afghanistan. «Insieme agli alleati - ha aggiunto - abbiamo previsto una strategia per consegnare tutto il sistema della sicurezza dei cittadini nei confronti dello Stato e nei confronti di eventuali nemici dello Stato alla forze afghane che dipenderanno direttamente dal Governo afghano».

11 settembre: la nuova frontiera è la libertà dalla paura
«Io vidi come tanti alla televisione quel che successe e mi misi a piangere senza più fermarmi». Così il Cavaliere racconta ll'11 settembre. «Io credo che i governi democratici - ha detto Berlusconi - devono adempiere a un compito enorme, cioé devono difendere la loro sicurezza, la sicurezza dei loro cittadini e garantire loro la libertà dalla paura. Questa é la nuova frontiera, direi, della libertà». (N.Co.)

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