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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2011 alle ore 16:53.
Addio "dolce vita", l'Italia stringe la cinghia. Il Belpaese delle vacanze e del buonumore perde lustro, invade le cronache estere con le sue miserie. È' diventato il problema dell'Europa? Con i suoi costi record di finanziamento del debito, l'Italia rappresenta il "big risk" dell'eurozona? È quanto si domanda Le Monde puntando i riflettori sui guai economici e politici della terza economia della zona euro ("In Italia la crisi del debito maschera una crisi di crescita").
Più del debito elevato, preoccupa la scarsa crescita: ecco perché – scrive Le Monde - l'Italia resta nel mirino dei mercati, nonostante la manovra e nonostante gli acquisti di titoli da parte della Bce. Mathilde Gérard sonda gli analisti e nota che il livello del debito pubblico italiano non inquieta più di tanto gli economisti.
Francesco Saraceno spiega che il debito italiano (120% del Pil) ha una maturità "relativamente lunga" che lo mette al riparo da bruschi cambiamenti d'umore dei mercati. Clemente de Lucia, economista di Bnp Paribas, ai primi d'agosto giudicava ancora "sostenibile" il livello del debito italiano. Ma crescita debole significa deboli introiti fiscali. "Un debito elevato – afferma Saraceno - non è di per sé un problema se si accompagna a prospettive di crescita solide e a una gestione razionale delle finanze pubbliche". E l'Italia arranca su entrambi i fronti. "L'Italia . secondo l'economista - ha perso la capacità di investire e di innovare per generare la crescita dall'interno". Quanto alla gestione della finanza pubblica, ai dubbi sulla manovra - "Un piano di rigore insufficiente?" – si aggiunge "la crisi delle istituzioni politiche", "l'assenza di una direzione politica chiara". Il politologo Marc Lazar, sempre su le Monde, vede "L'Italia in sospeso" e sottolinea che la grande incertezza politica ha ripercussioni oltrefrontiera poiché indebolisce i mercati finanziari e mette in effervescenza il resto della zona euro. La popolarità del Cavaliere è "in caduta libera" e la maggiorana si dimostra incapace di proporre le "riforme importanti" che la situazione del paese esigerebbe.
C'è "nervosismo per la gestione dell'economia da parte di Berlusconi", avverte il corrispondente della Bbc Chris Morris. Con il varo del pacchetto d'austerità il premier conta di portare il bilancio in pareggio entro il 2103. "Ma non pensate nemmeno per un minuto che sia tutto sotto controllo". Per quanto sia criticato, il premier – dice Morris – "sa esattamente cosa affligge l'economia italiana". Nella visita lampo a Bruxelles, Berlusconi ha detto che le misure di bilancio saranno accompagnate da misure per la crescita e lo sviluppo, ha promesso di intervenire contro "l'oppressione burocratica". "Ma promettere il cambiamento e attuarlo – come si è visto in Grecia e altrove - sono due cose diverse".
Gli alti tassi d'interesse toccati nell'ultima asta titoli, i più alti dalla creazione dell'euro, "riflettono la persistente mancanza di fiducia nelle finanze del Paese", scrive ancora la Bbc. Lo stereotipo dell'Italia del buon vivere non regge più. "L'Italia dice ciao alla dolce vita nell'era dell'austerità", titola il Financial Times descrivendo con un pezzo di Giulia Segreti le difficoltà delle famiglie colpite dalla crisi e il progressivo impoverimento della classe media.
Mentre il Parlamento vara la manovra – dopo settimane di "tortuosi cambiamenti" – "L'Italia cerca altre opzioni nel tentativo di tagliare debito", scrive ancora il Financial Times. Gli investitori vogliono vedere di cos'altro Roma ha bisogno per fermare una spirale del debito che Guy Dinmore definisce "potenzialmente mortale". C'è attenzione per la nuova ondata di privatizzazioni che potrebbe scaturire dai prossimi incontri del ministro delle Finanze Giulio Tremonti con "investitori italiani e internazionali, compresi rappresentanti di fondi sovrani". Cosa sarà messo sul piatto? Il Ft ricorda che il governo detiene oltre il 30% dell'Enel e dell'Eni e che la vendita di queste partecipazioni potrebbe dare oltre 30 miliardi di euro. Ma questa questione "politicamente sensibile" non è ancora stata risolta. I recenti colloqui con i rappresentanti del fondo sovrano cinese China Investment Corp (Cic) hanno mostrato – precisa il Ft - che "il principale interesse della Cina sono gli asset strategici dell'Italia piuttosto che l'acquisto di quantità ‘significative' del debito italiano, come vuole Tremonti". Il governo italiano – continua il quotidiano – ha controproposto che la Cic compri sia buoni del Tesoro che partecipazioni nell'industria energetica. I colloqui dovrebbero proseguire.
Secondo gli analisti stranieri, osserva il Ft, la "disperata ricerca dell'Italia di modi per finanziare la montagna di 1.900 miliardi di euro di debito riflette una mancanza di coerenza e di leadership in un governo che ha perso credibilità". Sull'ipotesi di acquisti di titoli italiani da parte dei cinesi, il Financial Times pubblica numerosi commenti – "La buona notizia dalla Cina non è quel che sembra per i bond"; "Sussurri cinesi (ovvero telefono senza fili, ndr), la non reazione dei bond italiani. "Gli acquisti cinesi di bond non aiuteranno".
Per il Wall Street Journal, l'Italia affronta la "sfida crescente" di tentare di finanziarsi mentre i mercati sono nervosi per il peggioramento della crisi del debito nell'eurozona ("L'asta titoli mostra altri problemi"). Il fatto che l'agitazione dei mercati si sia allargata all'Italia "è finora la più grave minaccia alla capacità dell'eurozona di spegnere la crisi". Non è ancora allarme: gli economisti, aggiunge il Wsj, dicono che interessi così alti (5,6%) non comprometteranno rapidamente la solvibilità dell'Italia e che un "improvviso stop" al finanziamento dell'Italia non è ancora probabile, anche se non può essere escluso se i governi dell'eurozona non riusciranno a ripristinare la fiducia dei mercati.
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