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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2011 alle ore 19:00.
L'ultima modifica è del 15 settembre 2011 alle ore 12:36.

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Volevano «in modo non equivoco indurre Manuela Arcuri a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi prospettandole la possibilità di un personale interessamento di quest'ultimo (sollecitato vieppiù dalla stessa Arcuri) per consentire la partecipazione del fratello ad una trasmissione televisiva, non riuscendo a portare a termine il loro proposito per ragioni indipendenti dalla loro volontà». In un altro passaggio dell'avviso conclusioni indagini della procura di Bari si legge che Tarantini avrebbe compiuto «atti idonei diretti in modo non equivoco a indurre Arcuri Manuela a prostituirsi in favore di Silvio Berlusconi, promettendole che lo stesso l'avrebbe favorito per la conduzione del festival di Sanremo, non riuscendo a portare a termine il suo proposito a causa del rifiuto opposto dalla stessa».

Questo e molto altro nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari del filone escort al presidente del Consiglio dei pm Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia. Gli indagati sono Gianpaolo e Claudio Tarantini, Sabina Began, Salvatore Castellaneta, Pierluigi Faraone, Letizia Filippi e Massimiliano Verdoscia e Francesca Lana. Nei confronti di tutti è ipotizzato il reato di favoreggiamento della prostituzione (legge Merlin), mentre per Tarantini, Castellaneta, Faraone e Verdoscia c'è anche l'associazione per delinquere.

Le ragazze inviate alle serate del premier sono: Maria Teresa De Nicolò, detta Terry (palazzo Grazioli), Carolina Marconi, Daniela Lungoci (villa San Martino), Francesca Lana, Hawa Kardiatau, Karen Buchanan (palazzo Grazioli), Camille Charao Cordeiro (Palazzo Grazioli), Barbara Montereale (villa Certosa), Sara Tommasi, Sebbar Fadoua (Palazzo Grazioli), Chiara Guicciardi (palazzo Grazioli), Vanessa di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro (palazzo Grazioli), Maria Josefa De Brito Ramos (palazzo Grazioli), Grazia Capone (Arcore e villa San Martino), Luciana de Freitas Francioli (Arcore), Michaela Pribisova, Maria Ester Garcia Polanco (centro Messeguè di Melezzole), Mariasole Caci (Arcore), Ioana Visan, Barbara Guerra, Patrizia D'Addario (palazzo Grazioli), Sara Tommasi, Lucia Rossini (palazzo Grazioli).

Secondo i pm ci sarebbe stata un'associazione per delinquere ai cui vertici ci sarebbe Giampi Tarantini che avrebbe condotto escort per un tornaconto imprenditoriale. Ipotizza la procura che si tratta di tratta di associazione a delinquere «allo scopo di commettere un numero indeterminato di delitti relativi al reclutamento di donne al fine di far loro esercitare la prostituzione con Silvio Berlusconi in occasione degli incontri organizzati presso le sue residenze e, comunque, all'agevolazione, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della attività di prostitute con lo stesso. In particolare – continua l'atto di chiusura indagini – il Tarantini, promotore ed organizzatore dell'associazione, al fine di consolidare il rapporto con Silvio Berlusconi, ottenere, per il suo tramite, incarichi istituzionali e allacciare, avvalendosi della intermediazione, rapporti di tipo affaristico con i vertici della Protezione civile, Finmeccanca, sdi società a quest'ultima collegate (Sel proc scarl; Selex sistemi integrati spa; Seicos s.p.a.) e di Infratelitalia spa ed altre società».

«Le prospettazioni accusatorie contenute nel capo di imputazioni per la vicenda di Bari, non solo vedono totalmente estraneo il presidente Berlusconi, ma dimostrano la sua completa non conoscenza circa l'asserito comportamento del Tarantini e dei suoi coindagati». È quanto scrivono, in una nota, i legali del premier Niccolò Ghedini e Piero Longo.
«Del tutto infondate invece - aggiungono - appaiono le ricostruzioni delle serate, che erano soltanto riunioni conviviali, come più volte affermato dalle stesse protagoniste».

Aggiornamento del 12 febbraio 2024: Successivamente, nel novembre 2015 il Tribunale di Bari ha assolto Letizia Filippi da tutte le accuse

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