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Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2011 alle ore 09:35.

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Le escort sono «foraggiatissime» spiega a Giampaolo Tarantini il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Non erano necessari, dunque, altri compensi. È il 17 ottobre 2008 quando la Guardia di finanza annota un'intercettazione tra il faccendiere pugliese e il premier. «Riferendosi alle ragazze che hanno trascorso la notte a Palazzo Grazioli» scrivono gli investigatori, Berlusconi «sottolineava: 'Guarda che hanno tutto per pagarsi tutto da sole queste qua eh', alludendo - scrive la Gdf - evidentemente al fatto che era stato dato loro il necessario, motivo per cui Tarantini non doveva sentirsi obbligato a corrispondere alcunché».

Quest'ultimo, invece, ha sempre sostenuto che il Cavaliere non sapeva che fossero pagate. Il premier, poi, in un'altra telefonata alla ex modella dominicana Marysthell Garcia Polanco dice: «A tempo perso faccio il primo ministro e me ne succedono di tutti i colori». Sono stralci delle 286 pagine di informatica conclusiva dell'inchiesta della procura di Bari sulle escort del presidente del Consiglio Berlusconi, un circuito di 30 donne organizzato da una presunta associazione per delinquere guidata dall'ex re delle protesi pugliesi. Dagli atti degli investigatori della Guardia di finanza, coordinati dal colonnello Antonio Quintavalle, emergono aspetti delle presunte serate erotiche nelle residenze del premier. Come il 23 settembre 2008, il debutto per Tarantini.

Al party partecipano anche Carlo Rossella, ex direttore del Tg1 e Fabrizio Del Noce, giornalista ex direttore di Rai Fiction, «utilizzati - scrivono gli investigatori - per fornire alle ragazze stimolo a partecipare alla cena nella residenza romana di Palazzo Grazioli». Ma una presunta «esca per le ragazze» poteva essere, secondo gli atti della procura, anche il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Il 2 dicembre 2008 Tarantini chiede al premier di invitare Bertolaso: il progetto è di entrare in affari con lui. Il primo dell'anno del 2008 Berlusconi e Tarantini continuano a chiacchierare. «Ieri sera avevo la fila fuori dalla porta della camera (perché nominato da Playboy politico più sexy d'Italia, ndr)...erano in undici...io me ne sono fatte solo otto perché non potevo fare di più...non si può arrivare a tutto. Però stamattina mi sento bene sono contento della mia capacità di resistenza agli assedi della vita...che cosa ci tocca fare la notte del primo dell'anno».

Gianpaolo Tarantini propose poi al premier «di volare tutti insieme sull'aereo presidenziale, dicendo che le ragazze (che aveva reclutato) abitavano a Milano e facendo credere che lui (Tarantini stesso, ndr) aveva un impegno di lavoro in città l'indomani mattina» si legge nell'informativa. I fatti si riferiscono al 26 novembre 2008 quando Berlusconi, che aveva organizzato una cena a Palazzo Grazioli, è costretto ad andare a Milano. E alla fine le ragazze, secondo quanto è scritto negli atti dell'inchiesta, volarono con Gianpi sull'aereo presidenziale.

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