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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2011 alle ore 17:41.

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Conferenza stampa di Serena Dandini (Space24)Conferenza stampa di Serena Dandini (Space24)

Adesso che la partita con la Rai è chiusa Serena Dandini si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E sfata, come dice lei in conferenza stampa, qualche «leggenda metropolitana». Contestando, punto per punto, la decisione che il consiglio di amministrazione della Rai ha assunto ventiquattro ore prima a maggioranza (cinque voti a quattro), in una deliberazione che ha bocciato l'ipotesi di contratto con la casa di produzione Fandango e sbarrato così la strada a una nuova edizione di Parla con me. Le ragioni, dice la conduttrice, non hanno nulla a che vedere con la questione delle risorse interne, perché «il 70% del personale utilizzato per Parla con me è costituito da dipendenti Rai». Fandango, casa di produzione a cui la conduttrice è da tempo legata, gestice unicamente «autori e gli artisti, e la Rai non ha autori».

Dandini risponde anche alle accuse di chi in queste settimane di trattativa, di tira e molla con la Rai, l'ha rimproverata di essere «avida» perché per il suo programma utilizzava un buon numero di autori: 14. «Se la Rai ha 100 - dice - io posso prendere un autore da 100 euro o 100 autori da una lira. È una mia scelta artistica. Preferisco avere tante teste, con tante idee diverse». La cifra che la Rai deve spendere è quella, lascia intendere la conduttrice, ma lei sceglie di distribuirla fra 14 autori disposti a dividerla fra loro.
Quanto al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, Serena Dandini racconta di averle creduto, «non capisco cosa sia successo. Comunque è molto più brava di Masi, infatti sta facendo tutto quello che Masi non è riuscito a fare». Una battuta anche sulle rivelazioni contenute negli atti dell'inchiesta barese sulle escort secondo i quali Gianpaolo Tarantini voleva Manuela Arcuri per Berlusconi, ma lei si rifiutò. «Abbiamo fondato il Manuela Arcuri Fan Club», annuncia ironicamente la conduttrice.

Detto questo Serena Dandini ora è pronta ad andare in onda il prima possibile, «per tigna», dice «anche da una piazza». Pensava a un anno sabbatico, ma visto come sono andate le cose ora vuole proseguire fino in fondo. «Ci sono La7, Sky», ma pure il progetto di Michele Santoro può rientrare nel ventaglio di ipotesi. Con nessuno sono stati finora sottoscritti accordi, anche se contatti ci sono stati. Nel nuovo programma (il format di Parla con me è di proprietà della Rai) un ruolo potrebbero averlo Corrado Guzzanti, o Sabina Guzzanti e lo stesso Neri Marcorè.

L'idea di un'azione legale per danno imprenditoriale? «Non ci ho ancora pensato ma è un buon suggerimento», dice Domenico Procacci, presidente di Fandango. Il taglio dei costi accettato da Fandango è stato del 6%, anche se il contratto è stato bocciato

Intanto alle voci critiche per la mancata intesa si aggiunge quella di Pasquale D'Alessandro, direttore di Rai Due che si dice «colpito negativamente dal fatto che non si sia trovato un accordo per una professionista che da sempre stimo e ammiro e volevo avere in squadra».
Anche la nuova conduttrice di Quelli che il calcio, Victoria Cabello, si è detta «rattristata all'idea che Serena non ci sia». Michele Santoro, presente alla conferenza stampa, è pronto a dare una mano, «anche per aiutarli a fare il trasloco». Giovanni Floris ha la sensazione «che si smonti a pezzi una rete del servizio pubblico, tra l'altro in condizioni in cui il mercato concorrente si è fatto molto aggressivo». Mentre Lucia Annunziata comincia a «dubitare che abbia un senso stare in Rai» (audio da 24 mattina su Radio 24). Per Nichi vendola, leader di Sel e governatore della Puglia con l'uscita di Dandini dalla Rai «siamo al funerale del servizio pubblico».

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