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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 14:55.

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È arrivato il momento di una Italia vincente (Ap)È arrivato il momento di una Italia vincente (Ap)

È un'Italia diversa dal solito quella uscita dal Trafalgar Park di Nelson. Vincente per 53 a 17 e capace di mettere a segno nove mete. Certo di fronte c'era la Russia, una delle squadre più deboli della Coppa del Mondo. In ogni caso andare così tante volte oltre la linea di meta avversaria in una competizione iridata non capita molto spesso. «Non siamo una squadra abituata a vincere e fare più di 50 punti dà felicità», commenta a caldo Martin Castrogiovanni, per 20 minuti capitano della Nazionale italiana di rugby, dopo l'uscita di Sergio Parisse. «Questo dimostra che la squadra sta maturando. Ai mondiali del 2007 con la Romania e il Portogallo non avevamo giocato così, avevamo vinto con un po' di fortuna», continua, ricordando che quattro anni fa in Francia, l'Italia non era riuscita a vincere con convinzione contro le squadre sulla carta più deboli. «Sono molto contento, non era una partita facile. Dopo il risultato di Australia-Irlanda (vinta a sorpresa dagli europei, ndr) c'era molta pressione perché dovevamo fare il punto di bonus», aggiunge il mediano di apertura Riccardo Bocchino, sottolineando con soddisfazione che «avevamo l'obiettivo di fare cinque punti e di chiudere la partita il prima possibile». E infatti l'Italia alla fine del primo tempo aveva già segnato sei mete e il punto di bonus si conquista alla quarta meta.

«Abbiamo gestito molto bene il primo tempo», conferma Bocchino, ammettendo però che «poi siamo un po' calati nella concentrazione». È della stessa opinione Tommaso Benvenuti: «Dopo che abbiamo fatto quattro mete ci siamo un po' rilassati e non ci aspettavamo la loro reazione», in ogni caso «il nostro obiettivo era chiudere nel primo tempo», ed è stato centrato. Per questo motivo gli Azzurri della palla ovale hanno incassato i complimenti del commissario tecnico Nick Mallett: «Nel primo tempo abbiamo concesso un calcio, abbiamo dominato in mischia e nei punti di contatto», attribuendo le due delle tre mete russe «alla mancanza di esperienza» di alcuni giovani giocatori e la prima al fatto che «eravamo in 14» perché «se fossimo stati in 15 non l'avremmo presa».

Esprime tutta la gioia della squadra il capitano Sergio Parisse: «Siamo contenti, abbiamo preso cinque punti, abbiamo fatto nove mete e ci siamo divertiti». In un clima rilassato e sereno dopo la vittoria c'è poi tempo anche per scherzare sul passaggio temporaneo dei gradi di capitano a Martin Castrogiovanni, alla ottantesima presenza in maglia azzurra. «Pensavo di essere il capitano più stupido e ignorante della storia, poi mi sono ricordato che anche Fabio Ongaro e Andrea Lo Cicero (suoi compagni di reparto in Nazionale, ndr) lo sono stati», ironizza il pilone e Mallett aggiunge con il sorriso sulle labbra: «Forse non è il miglior capitano a livello tattico, chiede solo di giocare mischie!». Per la Nazionale è arrivato il tempo di festeggiare, pronti però gi a voltare pagina da domani. Il 27 settembre al Trafalgar Park scenderanno in campo per affrontare gli Stati Uniti e come dice prima di lasciare la conferenza stampa capitan Parisse: «Con loro sarà più difficile ripetere la stessa prestazione».

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