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Questo articolo è stato pubblicato il 20 settembre 2011 alle ore 10:34.

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Una violentissima esplosione ha scosso Ankara provocando tre vittime. Il ministro dell'interno turco Idris Naim Sahin ha parlato anche di «quindici feriti, di cui cinque gravi». La deflagrazione è stata causata da una bomba, come hanno confermato fonti governative. «Una vettura ha preso fuoco, secondo informazioni c'era una bomba all'interno», ha dichiarato il vicepremier turco Bulent Arinc. Tuttavia il governatore di Ankara, Alaadin Yuksel, si rifiuta di evocare un attentato, sottolineando che gli investigatori stanno battendo tutte le piste.

L'esplosione è avvenuta davanti alla sede dell'amministrazione locale del distretto di Cankaya, nel quartiere commerciale di Kizilay, frequentato da decine di migliaia di persone al giorno. E' stata udita a chilometri di distanza, provocando il panico tra la gente. Sei veicoli sono stati danneggiati e i vetri di numerosi edifici sono andati in frantumi. La polizia ha isolato la zona nel timore di una seconda esplosione.

La Turchia sul versante diplomatico
Intanto la Turchia, il cui local-currency credit rating è stato alzato da S&P's (nel giorno del declassamento dell'Italia...) di un gradino a BBB- (il più basso livello di investment grade)è pronta a rispettare qualunque decisione della Ue sull'adesione di Ankara all'Unione, anche un no, ma il processo negoziale deve trovare la sua conclusione. Lo ha detto il presidente turco Abdullah Gül nella sua visita a Berlino, dove ha incontrato l'omologo tedesco Christian Wulff. «Accetteremo di non essere un membro della Ue, se la gente di un paese della Ue non ci vuole e considera la Turchia in peso», ha detto Gul in una conferenza stampa con Wulff ieri sera, riferendosi alla possibilità di referendum nazionali sull'accesso di Ankara all'Unione.

«Penso che i recenti dibattiti sulla adesione o meno della Turchia non siano necessari. Prima di tutto la Turchia deve avere la possibilità di completare il processo negoziale», ha detto Gul. Parole che hanno trovato un'insolita eco in quelle del presidente tedesco, che sembra aver preso le distanze dal cancelliere Angela Merkel, ferma sul no alla piena adesione di Ankara. Merkel, insieme al presidente francese Nicolas Sarkozy, propone una "partnership privilegiata" tra Ue e Turchia, un concetto che Gul ha definito difficile da comprendere, dato che l'unione doganale in vigore consente già rapporti privilegiati. Ankara nel 2005 ha avviato i negoziati per l'adesione alla Ue dopo il via libera unanime del partner dell'Unione. Ma i negoziati vanno a rilento, con solo 13 capitoli aperti su 35.

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