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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 21 settembre 2011 alle ore 14:06.

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L'autodifesa di Silvio Berlusconi nel caso Tarantini, messa nero su bianco nella memoria difensiva fatta recapitare dai legali del premier ai pm di Napoli, è inattendibile e lacunosa. Lo scrivono gli stessi magistrati campani, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock nell'istanza al gip depositata oggi e relativa alla competenza territoriale. «La inattendibilità e ricercata lacunosità» della memoria consegnata da Berlusconi alla procura di Napoli «emerge dalla stessa volontà della parte offesa Silvio Berlusconi di sottrarsi alla doverosa escussione testimoniale». La memoria, ad avviso dei pm, «appare in ogni sua parte generica ed imprecisa tranne che sull'aspetto riguardante il luogo in cui i pagamenti sono avvenuti».

La procura al gip: inchiesta resti a Napoli
Nella stessa istanza i pm napoletani hanno quindi chiesto al gip Amelia Primavera di revocare l'ordinanza con cui lo stesso magistrato ieri aveva dichiarato l'incompetenza territoriale dell'inchiesta sul presunto ricatto al premier Silvio Berlusconi, disponendo il trasferimento degli atti alla Procura di Roma. Lo stesso ricorso i due pm napoletani lo hanno presentato al tribunale del Riesame che deve pronunciarsi sulle richieste di annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare per Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola. Nel documento i magistrati campani hanno poi espresso parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per l'imprenditore barese.

La tesi dei pm: non c'è certezza sulla competenza
Alla base della nuova richiesta, i pm Curcio e Woodcock hanno allegato nuovi atti sostenendo che non esiste certezza sulla competenza territoriale, in quanto non c'è la prova che testimoni che la dazione di denaro a Tarantini sia realmente avvenuta a Roma, così come sostengono Silvio Berlusconi nel suo memoriale e la segretaria Marinella Brambilla. Intanto è ancora in corso l'udienza dinanzi al tribunale del Riesame per Tarantini e Lavitola.

Riesame decide venerdì sulla scarcerazione di Tarantini
È stata poi rinviata a venerdì l'udienza al tribunale del riesame. Il rinvio della decisione dei giudici è stato deciso dopo l'istanza di revoca dell'ordinanza del gip sulla questione della competenza territoriale dell'inchiesta presentata dai pm napoletani. In attesa della decisione del giudice, quindi, il riesame ha rimandato la seduta al 23 settembre. I termini per la custodia cautelare scadono il 26 settembre. Davanti al riesame si discuterà anche la posizione di Valter Lavitola, ancora irreperibile all'estero, assistito dall'avvocato Gaetano Balice.

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