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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 06:38.

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FRANCIA
Chirac, chiesta
l'assoluzione
La Procura di Parigi ha chiesto l'assoluzione per l'ex presidente Jacques Chirac (nella foto), sotto processo per abuso di potere, interessi illeciti e appropriazione indebita di fondi pubblici. L'ex capo dell'Eliseo, 78 anni, è accusato di aver creato 28 «impieghi fittizi» per esponenti del suo partito a Parigi e Nanterre all'inizio degli anni Novanta, quando era sindaco della capitale. Primo ex presidente a essere sottoposto a processo, Chirac aveva goduto dell'immunità per i 12 anni in cui è stato all'Eliseo (1995-2007).
LIBIA
Riapre a Tripoli
ambasciata Usa
Il presidente americano Barack Obama ha incontrato ieri il presidente del Consiglio nazionale di transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. Obama ha annunciato la riapertura dell'ambasciata Usa a Tripoli. «Saremo con voi - ha detto nel suo messaggio al popolo libico - nella vostra battaglia per realizzare la pace e la prosperità che la libertà può garantire».
CORTE DI STRASBURGO
Sul caso Yukos
«vince» Mosca
La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha condannato il Governo russo per la vicenda dello smantellamento del colosso petrolifero Yukos, ma non ha preso nessuna decisione sulle compensazioni richieste dall'ex manager Mikhail Khodorkovskij (100 miliardi di dollari). La Corte era stata chiamata a pronunciarsi sulla legalità del percorso giudiziario con cui Yukos venne portata alla bancarotta, smembrata e venduta alla compagnia statale Rosneft, mentre Khodorkovskij e il partner Platon Lebedev venivano condannati per illeciti fiscali.
ABU MAZEN
«Pronto a parlare con Netanyahu»
Il presidente dell'Anp Abu Mazen (nella foto) ha detto alla tv americana Fox News di essere disposto a incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu a New York, a margine dell'Assemblea generale dell'Onu. «Sono pronto a parlare con qualsiasi rappresentante di Israele in qualsiasi momento», ha detto Abu Mazen alla Fox. Alla vigilia della sua partenza per New York, lunedì sera, Netanyahu aveva fatto diffondere un comunicato in cui chiede al presidente palestinese un incontro per poter riaprire un «negoziato diretto» in terra americana, e poi portarlo avanti a Gerusalemme e Ramallah.

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