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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2011 alle ore 08:55.
Nel giorno della rivoluzione nerazzurra, curiosi di capire se e come Claudio Ranieri saprà o potrà tentare di invertire la rotta del campionato interista dopo il tonfo di Novara, il campionato rimescola le carte. Alle prime della classe non riesce il colpo di reni per cominciare a prendere le distanze. La Juve si ferma in casa pareggiando 1-1 col Bologna, mentre Mazzarri paga cara la sua supponenza lasciando i tre punti sul campo del Chievo. Regge bene l'Udinese, e lo fa a spese di un Milan (1-1) che non riesce più a vincere mentre il Genoa raggiunge la vetta strapazzando l' impalpabile Catania. Il tutto in attesa di capire se la Roma sarà in grado di approfittare del turno casalingo col Siena per recuperare terreno.
Sotto lo stesso cielo le due milanesi devono ritrovare il bandolo della matassa. Mentre l'Inter prova a mettere una pezza al desolante avvio di stagione nelle segrete stanze di Moratti, dove Ranieri ha firmato il contratto che lo legherà ai nerazzurri per due stagioni, il Milan rischia grosso a San Siro contro l'Udinese che ha sempre tanto da dire e da dare al nostro calcio nonostante le rivoluzioni estive alle quali ha fatto il callo. Il primo tempo dei rossoneri è un'altra pagina da stracciare. Di Natale approfitta infatti di una papera di Abbiati per piazzare la zampata e il Milan va in crisi, perdendo tra l'altro Pato per uno stiramento.
Per tutto il primo tempo gli uomini di Guidolin tengono a bada senza grandi difficoltà la banda di Allegri che senza Ibra fatica a proporre soluzioni offensive davvero pericolose. La buona volontà di Cassano non basta se il barese predica nel deserto e così, ad agguantare il pareggio, è l'uomo che meno ti aspetti, il Faraone El Shaarawy, che a metà ripresa centra il bersaglio consentendo ai campioni d'Italia di allontanare l'onta della sconfitta casalinga, aggiungendo un misero punticino a quello conquistato alla prima giornata. Viicini al raddoppio, i rossoneri finiscono però per subire l'assalto dell'Udinese che, ai punti, avrebbe meritato qualcosa in più. Anche Allegri finisce così, seppur senza essere realmente in discussione, sul banco degli imputati mentre Guidolin mantiene il primato con Genoa e Juventus.
Juve che nel suo nuovo stadio non riesce ad andare oltre l'1-1 con il Bologna. Fa tutto Vucinic, che porta in vantaggio i suoi al 28' sugli sviluppi di una punizione battuta da Pirlo, poi però il montenegrino con un inutile fallo a metà campo rimedia il secondo cartellino giallo lasciando gli uomini di Conte in inferiorità numerica per tutta la ripresa. Ma al Bologna serve molto meno per acciuffare il pareggio. Al 7' della ripresa, su azione di calcio d'angolo, Portanova colpisce di testa e frena così la corsa bianconera. La Juve attacca a testa bassa ma pur riuscendo a bucare spesso la retroguardia rossoblù è costretta a fermarsi di fronte all'ultimo baluardo di un Gillet in gran serata. E allora addio fuga…
Proprio come il Napoli che riesce a fare di peggio con una prestazione irriconoscibile al Bentegodi, contro il Chievo. Mazzarri rivoluziona la squadra. Vuole un test per capire quanto le seconde linee possano essere affidabili in vista di una serie di impegni pressanti sui tre fronti (campionato, champions e Coppa Italia) ma esagera nel sottovalutare i veronesi. Troppo tardivo l'ingresso di Inler, Cavani e Hamsik. Il Napoli bis cade sotto la mannaia di Moscardelli che approfitta di un liscio incredibile a centro area del difensore esordiente Fideleff .
La Lazio reagisce con grande determinazione al caso Reja, che ha scosso gli ultimi giorni a Formello, conquistando tre punti inportanti sul campo del Cesena mentre la Fiorentina travolge il Parma con un sonoro 3-0. Festa grande per l'Atalanta che annulla la sua penalizzazione più in fretta del previsto con una vittoria esterna per 2-1 conquistata a Lecce. Di fatto, il campionato dei nerazzurri comincia domenica con lo scontro diretto casalingo con il Novara. Perde la vetta invece il Cagliari perdendo a Palermo per 3-2. E' stato bello finchè è durato, la gioia effimera delle prime giornate svanisce troppo in fretta.
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