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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2011 alle ore 16:31.

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Nel cda Rai saltano le nomine, sotto esame il calo di ascolti al Tg1. E Rai Due pensa alla contaminazioneNel cda Rai saltano le nomine, sotto esame il calo di ascolti al Tg1. E Rai Due pensa alla contaminazione

Nomine nuovamente rinviate nel consiglio di amministrazione della Rai.
All'ordine del giorno c'erano la direzione di Rai3, del Tg2, di Gr e Rai Parlamento e di Rai Gold. I consiglieri di maggioranza, Antonio Verro, Giovanna Bianchi Clerici, Guglielmo Rositani e Alessio Gorla sono usciti al momento del voto, facendo mancare il numero legale. La decisione sarebbe stata presa perchè i consiglieri di opposizione non hanno concesso la deroga per la presentazione, dopo le previste 48 ore prima della riunione, dell'integrazione del pacchetto di nomine con le condirezioni di Giorgio Giovannetti a Gr Parlamento e Simonetta Faverio a Rai Parlamento. I curricula erano infatti stati presentati dal dg Lorenza Lei solo 24 ore prima del voto. Il no dei consiglieri non ha consentito al presidente Paolo Garimberti di mettere le condirezioni al voto. Era assente Angelo Maria Petroni.

In consiglio di amministrazione di è discusso anche del calo di ascolti di Rai1 e del Tg1. Secondo quanto si apprende, il vicedirettore generale Antonio Marano avrebbe presentato dati di ascolto particolarmente negativi per la rete ammiraglia e il suo telegiornale. E avrebbe prospettato l'ipotesi di ascoltare in consiglio il direttore di Rai1, Mauro Mazza, e quello del Tg1, Augusto Minzolini, per approfondire la questione. Altro tema affrontato: la soppressione della terza edizione del telegiornale regionale e l'affidamento alla Tgr di uno spazio su Rainews. Il direttore generale, Lorenza Lei, avrebbe ricordato che la decisione è stata presa da tempo e che non c'è nessuna volontà di penalizzare la redazione regionale.

Di programmazione delle reti Rai si parla in questi giorni anche alla 63esima edizione di Prix Italia, concorso internazionale per la radio, la tv e il web. Da dove il direttore di Rai Due, Pasquale D'Alessandro, ha spiegato come immagina la sua rete: «più dinamica, veloce e giovane». Ha preso in mano Rai Due a «giochi già fatti, e cioè a palinsesti già approvati, fino al 31 dicembre», ma ci sono ancora trasmissioni da mettere in cantiere e da personalizzare. Nel tentativo, inutile nasconderlo, di colmare due perdite che pesano: quelle di Simona Ventura e di Michele Santoro. «Il vuoto creato dalla sua trasmissione è numericamente incolmabile», dice D'Alessandro, a proposito del conduttore di Annozero che considera «un grandissimo professionista che stimo e rispetto, la cui assenza mi procura dispiacere».

Quanto al dopo Ventura, per L'isola dei famosi, il direttore di Rai Due immagina due figure diverse, «da un lato una conduzione classica, dall'altra un conduttore o più che facciano un controcanto ironico». Se ne parlerà nel primo incontro con Giorgio Gori e lo staff di Magnolia, per tracciare le linee della nona edizione del programma. Da rivedere e reinventare rispetto al passato, inserendo pure spazi di autoironia.

Pensare al dopo Santoro è più complicato. Al vaglio c'è l'ipotesi di un programma informativo ma, ne è consapevole di direttore di Rai Due, «guai a scimmiottare, cercando di sostituire». In ballo ci sono pure, per l'attualità in seconda serata, «reportage molto aggressivi e ben costruiti, ma che aggirino lo schema classico», dei quali D'Alessandro ha parlato con Sandro Ruotolo, per anni al fianco di Michele Santoro.

Nella nuova Rai Due si rafforza il ruolo di Giovanni Minoli, già protagonista della seconda serata con La storia siamo noi, al quale il direttore ha chiesto «di affacciarsi anche in prime time». Pasquale d'Alessandro spera ancora in Serena Dandini. Perché nella sua rete, dice «non ci sono preclusioni» e gli piace pensare alla Rai come a un'azienda forte, dove possano «venir meno le condizioni per cui personaggi così siano in un recinto e non possano giocare in altri campi o contaminare altre reti».

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