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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2011 alle ore 18:11.

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L'ex amministratore delegato di Barclays Bank Italia, Vittorio Maria De Stasio (Ansa)L'ex amministratore delegato di Barclays Bank Italia, Vittorio Maria De Stasio (Ansa)

L'ex amministratore delegato di Barclays Bank Italia, Vittorio Maria De Stasio, è indagato dalla Procura di Crotone nell'ambito dell'inchiesta Energopoli su una presunta truffa milionaria. Casa e uffici sono stati perquisiti dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Crotone.

Questo nuovo filone della Procura di Crotone ruota intorno alla cosiddetta indagine Energopoli. L'ipotesi iniziale è che alcuni imprenditori avrebbero ricevuto milioni di finanziamento dal Cipe per la filiera cogenerativa di Scandale ma quei soldi sarebbero stati distratti e volati all'estero.
De Stasio avrebbe impedito agli organismi deputati alla valutazione e al formale controllo della regolarità delle operazioni di finanziamento, la necessaria verifica della reale consistenza patrimoniale e finanziaria delle società riconducibili ad Aldo Bonaldi (Italiana commissionaria legnami Spa e Immobiltecno srl). A Bonaldi sono così finiti, tra maggio 2007 e gennaio 2008, 12,5 milioni che Barclays, non potendo recuperare, ha iscritto alla voce "sofferenza". In cambio di questa spericolata operazione, dai conti monegaschi di Bonaldi, De Stasio avrebbe ricevuto 325mila euro in 5 tranches: 75mila euro circa in tre rate a giugno e luglio 2007 e altri 50 mila euro in due rate a gennaio e maggio 2008.

Di particolare valenza sono le dichiarazioni delle persone offese, Massimo Riggio e Guido Berillo, i quali hanno riferito di aver subito l'autorità e il condizionamento da parte del loro (ex) amministratore delegato, venendo così indotti a omettere i doverosi controlli necessari per l'erogazione della cospicua somma di denaro a favore delle società riconducibili ad Aldo Bonaldi.

Da direttore generale di Bipop Carire (2004-2006), De Stasio fece in modo da finanziare invece altre società di Bonaldi interessate nella filiera di Scandale: 2,1 milioni al Consorzio Eurosviluppo tra il 2005 e il 2006, 8 milioni a Eurosviluppo industriale nel 2005 e una fideiussione di 12,5 milioni prestata con Italease a favore di Bri sa per lo smobilizzo del credito di 16 milioni che Fecoffee Sa dichiarava di vantare nei confronti di Eurosviluppo Industriale spa. Attualmente risultano anch'essi nella voce di bilancio "sofferenza" con previsioni di perdita integrale per oltre 20 milioni.

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