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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2011 alle ore 17:01.

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A Parma, oltre alle richieste di dimissioni delle forze politiche di opposizione, sono tornati in piazza, di fronte al Comune, anche i cittadini "indignati": alcune centinaia, con striscioni per chiedere aria nuova in Comune, come avevano fatto quando erano emerse le precedenti vicende dell'inchiesta Green Money, ma forse, stavolta, con ancora più rabbia. «È grave per non dire indecente che si lucri anche sui pasti dei bambini delle materne e delle elementari proprio da parte di chi dovrebbe invece assicurare massima equità e controllo», così ha sintetizzato lo stato d'animo di molti indignati il procuratore Gerardo Laguardia, il magistrato che per anni ha guidato il pool investigativo all'opera sul crac Parmalat. l'arresto dell'assessore Giovanni Paolo Bernini.

Gli Indignati erano 300-400 ma sono aumentati in serata. Si sono ritrovati sono i portici del grano, davanti al palazzo comunale, hanno scandito le loro richieste, lanciato monetine contro la facciata, esposto striscioni tra i quali quello con la scritta "Rubare, l'arte dei falliti".

La giunta, a partire dal sindaco Vignali, ed i partiti che sostengono la maggioranza sono rimasti in silenzio. Non ci sono stati commenti, ma l'arresto dell'assessore Giovanni Paolo Bernini, esponente del Pdl, ha provocato le prime fratture nel partito azzurro. Il direttivo provinciale si è riunito per oltre due ore e, a quanto si è appreso, si sono confrontati, anche in modo acceso, due diversi fronti. Un gruppo, capeggiato anche da due assessori ha chiesto la fine dell'amministrazione in carica. I dirigenti del partito, a partire dal coordinatore provinciale, sarebbero invece più propensi ad andare avanti sostituendo la delega di Bernini.

«Lasciare adesso sarebbe un suicidio politico», avrebbero ripetuto gli esponenti del Pdl propensi a non togliere la fiducia alla giunta ma c'è già chi teme che di fatto, nella prossima seduta del Consiglio, il governo cittadino rischi di andare in minoranza per la defezioni di alcuni esponenti di Civiltà per Parma, il movimento civico di Vignali che sostiene l'amministrazione assieme al Pdl. Bisogna «ripristinare immediatamente la legge attraverso un commissario - ha chiesto la senatrice del Pd Albertina Soliani -. Chi ha responsabilità nazionali intervenga, se non lo capiscono i dirigenti locali del Pdl».

«Vignali ora deve dare un segnale di responsabilità: staccare la spina». Richiesta quasi identica, in ogni caso, dal Pd e da Cgil, Cisl e Uil di Parma (che hanno diffuso una nota congiunta) per chiedere che sindaco e giunta se ne vadano. «Oggi con l'arresto dell'assessore Bernini il sindaco è stato toccato sul piano politico e non può più dire di non sapere (come aveva fato dopo gli arresti per l'inchiesta Grren money ndr). Abbia la dignità di non fare più un distinguo tra le sue responsabilità politiche e quelle di Bernini», ha detto il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giorgio Pagliari.

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