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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2011 alle ore 13:14.

Primo via libera bipartisan alla legge che disciplina la possibile destinazione dell'otto per mille Irpef riservato allo Stato. Il sì dell'aula di Montecitorio è giunto con 478 voti a favore e 3 astensioni. Il testo passa ora all'esame del Senato per il via libera definitivo.
La nuova legge, in particolare, esclude che il ricavato dallo Stato dall'otto per mille non possa essere ridotto, nè destinato a finalità diverse da lotta alla fame nel mondo, interventi per casi di calamità naturali, assistenza a rifugiati, conservazione di beni culturali. Sempre che il Parlamento non deroghi a tale destinazioni con l'approvazione di una legge ad hoc, per «fare fronte ad esigenze impreviste assolutamente straordinarie».
Il Governo è stato battuto in aula su un ordine del giorno del Pd che impegna a inserire anche le scuole pubbliche fra le possibili destinazioni dell'otto per mille statale, con particolare riferimento a interventi per l'edilizia scolastica. «Il governo - ha sottolineato dopo l'approvazione dell'odg il deputato democratico Antonino Russo, che lo aveva presentato - non ha i numeri per sostenere le sue politiche o per contrastare le proposte dell`opposizione. La nostra proposta prevede non un aggravio di spesa ma la possibilità per i contribuenti italiani di poter indicare nell`8 per mille, attribuibile allo Stato, anche l`opzione della scuola pubblica in particolare l`edilizia scolastica. Ora ci auguriamo che il governo sia consequenziale e rispetti la volontà del parlamento. Abbiamo così assistito alla novantesima sconfitta del governo in Aula».
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