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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 13:40.
«A scanso di equivoci, vorrei ricordare che la Cei notoriamente non fa i governi e nemmeno li manda a casa». A dirlo è il segretario generale dell'Episcopato italiano, monsignor Mariano Crociata, ricordando che in merito a quanto affermato dalle associazioni cattoliche riguardo alla prolusione di Bagnasco, «ognuno ha la responsabilità delle affermazioni che fa nel dibattito». Se - sottolinea il monsignore - qualcuno ha ritenuto che il presidente della Cei volesse chiedere le dimissioni di Berlusconi, questa è una sua conclusione che va al di là della realtà: «Attribuire un'intenzione del genere alla prolusione è del tutto fuori luogo».
La prolusione è stata pubblicata come sempre dall'Osservatore Romano e delle questioni di cui si tratta il cardinale Bagnasco ha parlato previamente e personalmente, come di prassi, con il Papa, ha poi risposto monsignor Crociata ai cronisti che gli hanno chiesto quale fosse stato il giudizio della Santa Sede e del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone sulla prolusione del Bagnasco in apertura del Consiglio Cei.
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