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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 11:52.

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Siena e Cantù a giocarsi il primo trofeo stagionale, Milano alla finestra, spettatrice interessatissima. "Il triangolo no, non l'avevo considerato...." cantava Renato Zero negli Anni Settanta. Ritornello quanto mai adatto alla stagione che sta per cominciare ufficialmente sul parquet di Forlì, con toscani, brianzoli e milanesi indicati da tutti come i protagonisti annunciati della corsa scudetto.

Rivoluzioni – A un settimana dal via di quel campionato che ha riabbracciato – almeno temporaneamente – Danilo Gallinari, ciliegina sulla torta di una Milano firmata Scariolo e riscopertasi superpotenza; su cui aleggia ancora per qualche ora il sogno virtussino di portare il paisà Kobe Bryant (e magari anche Manu Ginobili....) all'ombra delle Due Torri; che in una manciata di ore ha inglobato anche Venezia (dando vita a un'annata a 17 squadre che è l'emblema tangibile delle storture della nostra pallacanestro), le rivoluzioni compiute anche da Siena e Cantù rischiano quasi di passare inosservate. Eppure ci sono state, eccome.

Cervello diverso – Più evidente, forse, quella messa in atto dalla Bennet. Uscita con l'onore delle armi dalle finali di Coppa Italia e scudetto contro i toscani, e chiusa la stagione con il riconosciuto ruolo di seconda forza del nostro basket, la banda Trinchieri ha cambiato decisamente strada tecnica. Via quel Green che pure era stato cuore e orgoglio della squadra bi-finalista, sono arrivati in cabina di regia Andrea Cinciarini e Gianluca Basile, per un playmaking tutto italiano che vuole essere un mix di fosforo e fisicità (il primo), esperienza e leadership (il "Baso", reduce dalle annate a Barcellona e pronto a far sentire tutto il suo carisma soprattutto nell'avventura in Eurolega). Coach Trinchieri ha poi voluto dare ulteriore profondità al roster col lungo Parakhouski e David Lighty, ottimo tiratore arrivato da Ohio State. Il resto toccherà al gruppo storico (Leunen, Micov, Markoishvili, Marconato), cui aggiungere Scekic, confermato dopo gli ottimi playoff dello scorso anno.

Nuova sfida – E Siena? Di certo non è stata a guardare, dopo l'ennesimo scudetto arrivato – per paradosso - "in anticipo" sui tempi che si era data la Mens Sana, che l'anno scorso aveva avviato un processo di rinnovamento che quasi aveva messo in contro il rischio di perdere il titolo. Rischio calcolato, vista la concorrenza. E che i calcoli fossero più che giusti l'ha dimostrato la grande annata in Eurolega, con le Final Four raggiunte e la finale sfiorata. Simone Pianigiani, smaltita delusione e rabbia per la deludente estate in azzurro, si affida a quel Bo McCalebb che ha incantato anche con la maglia della Macedonia, e che ha ormai superato i guai fisici che ne limitarono il potenziale proprio durante le Final Four di Eurolega. Perso Hairston sulla via di Milano (causa mancato accordo economico), Siena riabbraccia quel David Andersen che, dopo il titolo 2003-04, proprio dalla Toscana era partito alla volta dell'Nba. A completare il pacchetto lunghi l'eclettico ex Pistons DaJuan Summers, che dovrà ridare in muscoli quello che Hairston dava in svolazzi e atletismo. Innesti mirati per un'altra stagione al vertice quindi, considerando che dietro l'angolo c'è ancora la possibilità di far fare un giro in maglia mensanina a un certo Andrea Bargnani....

Pronostico – Supercoppa che andrà ancora a Siena, ma se Cantù fosse in palla, magari è proprio questa l'occasione giusta per fare il blitz. Per il resto dell'annata, sarà duello Siena-Milano con Cantù terzo incomodo. Ma sabato scatta il campionato, e allora sarà meglio riparlarne in settimana....

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