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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2011 alle ore 19:06.

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«La tassa sul cibo spazzatura ricco di grassi saturi dovrebbe essere utilizzata per sostenere il consumo di frutta e degli altri alimenti della dieta mediterranea in un Paese come l'Italia dove un terzo dei ragazzi italiani è obeso o in sovrappeso». È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla tassa introdotta per la prima volta nel mondo dalla Danimarca sui cibi spazzatura contenenti grassi saturi.

«La nuova tassa - sottolinea la Coldiretti - è un segnale importante per tutta l'Europa e si applicherá su tutti i prodotti come merendine, patatine e snack contenenti grassi saturi e prevede un aumento di 16 corone, 2,15 euro, al chilo in più. Le malattie collegate direttamente all'obesitá sono responsabili - precisa la Coldiretti - di ben il 7 per cento dei costi sanitari dell'Unione Europea poichè l'aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di cancro, sulla base dei dati della Commissione Europea».

«La preoccupazione coinvolge direttamente anche l'Italia dove -sottolinea la Coldiretti- su 5 milioni di obesi 800mila sono affetti da obesitá grave con le spese socio-sanitarie dell'obesità in Italia sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui, per più del 60% dovute all'incremento della spesa farmaceutica e ai ricoveri ospedalieri. La radicata cultura alimentare fondata sulla dieta mediterranea non ha salvato i giovani italiani, come confermano i dati preoccupanti sull'aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi europei secondo una indagine Merrill Lynch».

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