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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2011 alle ore 11:26.

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Diego Della Valle, industriale e finanziere, ha comprato un'intera pagina sul Sole 24 Ore , ma anche su Corriere della sera - giornale al cui azionariato non è estraneo - Repubblica, e la Gazzetta dello sport, per lanciare un appello, ma forse sarebbe più corretto dire un j'accuse contro la classe politica: "Politici ora basta", si legge nell'inserzione a pagamento.

«Lo spettacolo indecente che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda la buona parte degli appartenenti a tutti gli schieramenti politici». Una condanna senza appello, che non si ferma ai soli eletti dal popolo: «Anche una parte del mondo economico - avverte - ha le sue gravi responsabilità».

Napolitano: si impreca contro la politica, ma la politica siamo noi
«È un momento in cui si impreca molto contro la politica, ma attenzione, la politica siamo tutti noi», ha detto Napolitano, «È politica costruire qualcosa di fondamentale dal punto di vista sociale come voi fate, come fa il cardinale Sepe, come fanno i presidenti che guidano le fondazioni capaci di rendere possibile ciò che altrimenti non lo sarebbe».

Casini si dice d'accordo
Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc: «È giusto che si faccia fronte comune perchè c'è una buona politica e una buona imprenditoria che vengono chiamati ad atti di corresponsabilità e unione per il Paese, perchè così non si può andare avanti, si va a fondo»
D'accordo anche Massimo Calearo, imprenditore prestato alla politica, ora nel gruppo parlamentare di appoggio al governo Popolo e Territorio: «condivido al 100%, come cittadino e imprenditore».

Contrari Rosy Bindi, Stefania Craxi, Ignazio La Russa: "ha bisogno di pagare inserzioni sui giornali perché quando parla senza pagare non lo ascolta nessuno»; Mariastella Gelmini; Susanna Camusso (Cgil): «è sbagliato dire che tutta la classe politica è uguale e ugualmente responsabile, perchè maggioranza e opposizione hanno ruoli diversi».

Parzialmente critici
Roberto Maroni: «Sono parole pesanti e con il dovuto distinguo sono almeno parzialmente condivisibili, è un grido di allarme di un imprenditore che tiene alto nel mondo il made in Italy»;
Mario Borghezio: «È legittimo che Della Valle richiami ai propri doveri la casta politica. Ma la super casta finanziaria-imprenditoriale di cui è alto esponente, prima di parlare, deve dare al Paese alcune garanzie. Questi imprenditori ci devono dire, innanzitutto, se investono in Italia o, per quanto ci riguarda, in Padania. Oppure fanno fare le scarpe nel Terzo mondo, magari in Paesi dove le garanzie sindacali e i diritti civili non sono rispettati? In secondo luogo: questi imprenditori seguono l'indicazione del capo dello Stato che ci ammonisce ad investire nei titoli di Stato o, come fanno da sempre, preferiscono operare a livello finanziario in maniera poco trasparante attraverso i paradisi ficali?».

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