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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2011 alle ore 18:15.
L'ultima modifica è del 02 ottobre 2011 alle ore 14:21.

«Credo che ci sia davanti un grosso obiettivo, trasformare quella attuale in una legislatura costituente». Per Roberto Calderoli, dunque, all'orizzonte non si profilano elezioni anticipate, come conseguenza della spinta referendaria. «C'è uno scenario preoccupante - dice il ministro della Semplificazione, intervistato dal Tg1 - con il Nord che cresce alla velocità della Germania e il Sud che decresce alla velocità della Grecia».
Per Calderoli «c'è un'unica ricetta: il federalismo. Completiamo il federalismo fiscale e la riforma costituzionale che è al Senato la prossima settimana. Decideremo - osserva l'esponente leghista - se ci sarà un Sud che vuole trascinare il Nord in basso o viceversa».
Sul Porcellum fummo ricattati
Il ministro per la semplificazione normatiava si è soffermato anche sulla legge elettorale disconoscendo - lui che ne è il padre, il cosiddetto "Porcellum": la Lega, dice, lo accettò sotto ricatto. All'epoca della nascita dell'attuale legge elettorale, dice il ministro, «la Lega ed il sottoscritto erano a favore del Mattarellum». Il Mattarellum è il sistema elettorale che rientrerebbe di fatto in vigore qualora passasse il referendum appena presentato in Cassazione. «Fummo ricattati da Casini e dall'Udc», punta adesso l'indice Calderoli, «per instrodurre un sistema proporzionale, da Fini che voleva le liste bloccate e Berlusconi che voleva il premio di maggioranza». Quanto alla sinistra, dette la sua «collaborazione non dicendo nulla». A rafforzare il disconoscimento, Calderoli ricorda di essere stato lui, l'autore della legge, ad affibbiarle in nomignolo con il quale è passata ai libri di storia: «porcata»
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