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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2011 alle ore 13:13.

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Commissione Ue: tra opzioni ipotesi leveraging per fondo salva-Stati. Nella foto il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn (AP Photo)Commissione Ue: tra opzioni ipotesi leveraging per fondo salva-Stati. Nella foto il commissario Ue agli affari economici Olli Rehn (AP Photo)

L'Eurogruppo, riunito oggi a Lussemburgo, non discuterà di un ulteriore potenziamento del Fondo di Stabilità (Efsf), ma solo di quello già deciso il 21 luglio, con un accordo fra i leader dell'Eurozona non ancora ratificato da tutti gli Stati membri. Lo ha detto nel pomeriggio, arrivando a Lussemburgo, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. «Solo il 10% del Fondo - ha sottolineato il ministro - è stato erogato finora per i programmi di risanamento» dei Paesi sotto assistenza finanziaria. Perciò «non ha senso speculare ora» su nuove ipotesi per potenziare l'Efsf, come quello dell'uso della leva finanziaria.

Reduce dall'approvazione della riforma del 21 luglio da parte del Bundestag, Schaueble ha poi indicato la necessità di superare lo scoglio della Slovacchia, in cui un partito della coalizione di governo si oppone alla ratifica, per poter attuare la riforma dell'Efsf. «Ci siamo tutti impegnati per una sua rapida attuazione: speriamo con fiducia - ha concluso il ministro tedesco - che tutti coloro che devono decidere in Slovacchia siano consapevoli delle loro responsabilità, e che decidano non solo per se stessi ma per tutti gli europei».

In mattinata il commissario Ue, Olli Rehn, ha detto che l'uso della leva finanziaria per potenziare il fondo europeo salva-Stati è «una opzione» allo studio. «Stiamo esaminando le opzioni per aumentare la potenza di fuoco dello European Financial Stability Facility (il fondo salva Stati ndr) - ha detto Rehn - con l'obiettivo di sfruttare al massimo le sue capacità e renderlo una barriera efficace per contenere il contagio sui mercati». In questo ambito «il ricorso alla leva è una opzione - ha proseguito Rehn -. Studiamo diverse opzioni e spero di discuterne con i ministri».

In realtà l'eventuale ricorso alla leva finanziaria sembra l'unica strada che l'area euro potrebbe percorrere per potenziare lo Efsf, perché non sembra praticabile quella di un ulteriore aumento dei conferimenti da parte dei Paesi membri. A chiudere nuovamente su questa ipotesi è stato tra gli altri il ministro delle Finanze della Germania, Wolfgang Schaeuble durante il fine settimana. Intanto, a Zurigo, «il Financial Stability Board non ha discusso l'Efsf o le recenti decisioni dell'Ue in questo ambito» ha detto il governatore di Bankitalia e presidente del Fsb, Mario Draghi, durante una conferenza stampa a Zurigo.

Come creare la leva?
Diverse possibilità vi sarebbero invece sul come creare questo effetto leva: si va dal conferimento allo Efsf dello status di banca, con cui consentirgli di rifinanziarsi presso la Bce, a quello di farlo operare come un assicuratore.

Italia ok, Grecia no
Buone parole per l'Italia. «È essenziale intensificare il consolidamento fiscale e prendere decisioni su riforme strutturali per rilanciare la crescita, come per esempio Italia e Spagna hanno fatto recentemente» dice Rehn. Poco ottimismo per Atene. È «improbabile che la Grecia rispetterà i target fiscali» che aveva stabilito in passato. «La Grecia - dice Rehn - ha preso importanti decisioni, anche ieri, e in questo momento un nostro team è ad Atene per valutare l'impatto delle misure approvate dal governo» dice Rehn, confermando i dati sul deficit fuori target che lo stesso Governo greco aveva dato ieri.


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