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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2011 alle ore 19:45.
L'ultima modifica è del 03 ottobre 2011 alle ore 13:55.

Pianto liberatorio di Amanda Knox dopo la lettura della sentenza (EPA)Pianto liberatorio di Amanda Knox dopo la lettura della sentenza (EPA)

I giudici della corte d'Appello del tribunale di Perugia, dopo oltre 10 ore di camera di consiglio, hanno assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito dall'accusa di avere ucciso, nella notte tra l'1 e il 2 novembre del 2007, la studentessa inglese Meredith Kercher nella casa di via della Pergola, nel capoluogo umbro. In primo grado i due erano stati condannati rispettivamente a 26 e 25 anni di carcere.

Il presidente della Corte, Claudio Pratillo Hellmann ha letto la sentenza: il giudice aveva chiesto, prima di entrare in camera di consiglio, di evitare 'fazioni' e 'tifo da stadio'. Amanda, già tesissima all'inizio della lettura della sentenza, è scoppiata in lacrime. Amanda è stata poi condannata a 3 anni di carcere per avere calunniato Patrick Lumumba, ma la pena è già stata scontata. Alla lettura della sentenza l'aula è esplosa in un boato. Amanda è scoppiata a piangere e ha abbracciato la sorella, presente in aula con gli altri familiari. Grande la gioia anche di Raffaele. Entrambi si svegliano da un incubo durato 1.448 giorni.

Amanda: «La giustizia ha trionfato»
«La giustizia ha trionfato». È il primo commento dell'avvocato Carlo Dalla Vedova, uno dei legali di Amanda Knox, dopo la sentenza. «I suoi genitori - ha aggiunto l'avvocato - sono quattro anni che aspettavano questa sentenza. Cosa mi hanno detto? Finalmente riportiamo Amanda a casa». Alla domanda su quando Amanda riacquisterà la libertà, l'avvocato ha risposto: «Appena espleteremo le pratiche, quindi a brevissimo».

Il Padre di Raffaele: «La corte mi ha restituito mio figlio»
«La corte mi ha restituito mio figlio, sono immensamente contento di questa sentenza, finalmente è stata fatta luce e dato fondamento a tutto quello che abbiamo cercato di dimostrare in primo grado. Raffaele non ha nulla a che vedere con la morte di quella ragazza che resta comunque nel nostro cuore». Lo ha detto il padre di Raffaele Sollecito dopo la sentenza. «Avrei voluto parlare con i familiari di Meredith - ha aggiunto - a loro hanno tolto una figlia in modo crudele terribile, ma a me oggi hanno restituito mio figlio. Ora finalmente mi permetto di piangere».

La folla urla in piazza: «Venduti»
«Un coro di urla si è invece alzato tra la numerosissima folla che ha atteso la sentenza per Amanda Knox e Raffaele Sollecito all'esterno del palazzo di giustizia. «Bastardi» e «venduti» hanno gridato dalla folla insieme a fischi e insulti vari rivolti ai giudici e agli avvocati degli imputati. Tutta la piazza antistante il tribunale è completamente gremita di gente che viene tenuta a distanza dall'ingresso di palazzo di giustizia tramite delle transenne

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