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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2011 alle ore 23:10.

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Che la nuova bocciatura targata Moody's, dopo quella pronunciata il 20 settembre scorso da Standard & Poor's, fosse nell'aria era chiaro a tutti. Così la nota di Palazzo Chigi, dettata alle agenzie poco dopo il pesante ridimensionamento annunciato dall'agenzia di rating di New York, non tradisce alcuno stupore. «La scelta di Moody's era attesa. Il Governo italiano sta lavorando con il massimo impegno per centrare gli obiettivi di bilancio pubblico. Quegli stessi obiettivi che sono stati oggi accolti positivamente e approvati dalla Commissione europea». Insomma, il declassamento dell'Italia da Aa2 a A2, con conseguente ritocco all'ingiù anche dell'outlook (cioè delle prospettive future sull'economia del paese), non cambia la tabella di marcia dell'esecutivo.

Berlusconi: non cambia nulla, andiamo avanti
Tanto che chi ha raccolto a tarda sera lo sfogo di Silvio Berlusconi lo descrive molto più indispettito per la sortita di Tremonti sulla Spagna («loro meglio di noi? Forse perché votano»), che per la bocciatura di Moody's. E, in privato, il Cavaliere ripete gli stessi concetti sciorinati nella nota. «Non cambia nulla, andiamo avanti. Stiamo lavorando sulle misure per la crescita». Che poi il decreto in cantiere sia davvero il toccasana per il rilancio del paese, lo pensano davvero in pochi nella maggioranza, ma in questo momento è l'unica risposta che il Cavaliere è in grado di mettere sul tavolo davanti ai rimbrotti delle agenzie di rating e alle perplessità dell'Europa.

Vertice Berlusconi-Tremonti dopo la nota di Moody's
Il premier ha parlato anche di questo con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ricevuto a Palazzo Chigi poco dopo la nota che ci declassava spingendoci dietro Spagna, Slovacchia e Estonia. Ma è molto probabile che il confronto tra il Cavaliere e il titolare di Via XX Settembre sia servito soprattutto a raffreddare la tensione sollevata dalla sortita di Tremonti a Lussemburgo. Una battuta, pronunciata in coda alla conferenza stampa di chiusura dell'Ecofin, che ha provocato un mezzo putiferio nella maggioranza, per non dire dell'ira del premier, costringendo il titolare dell'Economia a una doppia smentita.

Bersani: una mazzata. Nuovo affondo di Della Valle: la Borsa non sarà felice
La bocciatura di Moody's preoccupa invece molto l'opposizione. Che, con il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, parla di «mazzata». «L'Italia è meglio di quel rating - osserva il numero uno dei democratici - ma se non c'è un cambiamento la sfiducia rischia di tirarci a fondo». Molto tranchant è poi il patron di Tod's, Diego della Valle, lo stesso che qualche giorno fa ha acquistato alcune pagine dei giornali per tuonare contro le colpe della politica. «La Borsa - ha detto l'imprenditore a Ballarò - non sarà felice e così blocca il termometro dell'ottimismo che è già scarso».

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