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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 16:14.

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La commissione Attività produttive ha bocciato il parere sulla nota di aggiornamento del Def. L'annuncio arriva dal capigruppo di opposizione in commissione Andrea Lulli (Pd), Anna Formisano (Udc), Gabriele Cimadoro (Idv) e Deodato Scanderebech (Fli) commentando il voto contrario alla Nota di aggiornamento espresso dalla Commissione sul parere proposto dal relatore di maggioranza.

Determinanti le assenze degli ex Responsabili
Sono state determinanti le assenze dei deputati di Popolo e Territorio (ex Responsabili) e di Santo Versace, appena uscito dal Pdl. «La Commissione - aggiungono in una nota - ha detto no a una disastrosa politica industriale del Governo, a una pessima gestione del ministero dello Sviluppo e a una totale assenza di politiche per la crescita, di cui anche nella nota di aggiornamento del Def manca qualsiasi traccia». Il parere positivo alla nota di Aggiornamento del Def proposto dal relatore Fabio Gava (Pdl) è dunque stata respinto per le assenze tra le file del centrodestra.

Tremonti scrive a Fini: corsia preferenziale per la Nota di aggiornamento
Intanto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha chiesto oggi alla presidenza della Camera di dare precedenza nei lavori parlamentari all'esame della Nota di aggiornamento al Def, il documento con il quale il governo ha ridotto le stime di crescita dell'economia italiana e ha rivisto gli obiettivi sui saldi di finanza pubblica. Lo ha riferito lo staff del presidente della Camera Gianfranco Fini, sottolineando che la lettera è stata letta dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito, alla conferenza dei capigruppo. «Chiedo che il Parlamento dia la priorità assoluta all'esame della Nota di aggiornamento al Def», ha scritto Tremonti, in modo che nella predisposizione del ddl di stabilità e bilancio possano essere tenute nella dovuta considerazione le indicazioni contenute nelle risoluzioni parlamentari». L'aula di Montecitorio esaminerà il Def martedì prossimo, come ha deciso stamani la capigruppo. Il Consiglio dei ministri dovrebbe licenziare la Legge di stabilità il 13 o il 14 ottobre.

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