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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 23:02.

Da Foley Square, poco a nord del City Hall, fino a Wall Street. Una marcia simbolica - è appena un chilometro e mezzo - ma che dà nuovo slancio alla protesta degli "indignados" di Occupy Wall Street, che dal 17 settembre danno voce al malcontento sul sistema finanziario americano.
Alle 16 ora di New York, circa 2.000 persone si sono radunate attorno al Municipio, lasciando qualche decina di manifestanti a presidiare Zuccotti Park, il "quartier generale" della protesta, su Broadway, due isolati prima di Wall Street. A dare man forte c'erano anche i rappresentanti dei sindacati (il Chinatown Tenants Union e il Transit Workers Union), del gruppo liberal MoveOn.org e di varie associazioni locali. Qualcuno ha urlato slogan al vetriolo - «quando i ricchi rubano ai poveri usano gli affari, quando i poveri si difendono usano la violenza» - ma la marcia è stata pacifica, come del resto sono state finora pacifiche le proteste.
«Siamo quel 99% degli americani che non sopporta più la cupidigia e la corruzione del restante 1%», ha detto uno dei manifestanti, che aveva in mano un cartello con scritto "no banker left behind" (fa il verso al "no child left behind", la legge a favore dell'istruzione nelle scuole pubbliche varata dall'amministrazione Bush).
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