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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 18:37.

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Mattoni e politica fanno ricchi i cinesi. Dal cibo alle città, le curiosità della classifica dei paperoni asiatici (Corbis)Mattoni e politica fanno ricchi i cinesi. Dal cibo alle città, le curiosità della classifica dei paperoni asiatici (Corbis)

Mattoni e politica. Ecco il binomio necessario per diventare straricchi in Cina. A dirlo è Hurun Report, il Forbes della Grande Muraglia, che dopo aver diffuso l'ormai famosa lista dei 50 personaggi più facoltosi del Paese, arrivata alla sua tredicesima edizione, vi ha aggiunto una sorta di specchietto per capire quali sono i settori che elargiscono più denaro.

In testa ci sono saldamente gli immobiliaristi, che rappresentano il 23,5% dei paperoni, seguiti dagli industriali (19,1%) e da chi si occupa di servizi finanziari (6,7%). Con un pil che anche nel 2011 crescerà di oltre il 9% (anche se in rallentamento) e città che si espandono per centinaia di ettari sul territorio, l'associazione edifici-soldi suona ovvia. Ma se in altre parti del mondo i più ricchi sono impegnati in settori come le comunicazioni, la telefonia, l'It (vedi Carlos Slim, numero uno con la sua American Movil, inseguto da Bill Gates), la Cina appare ancora legata a una fase evolutiva precedente dell'economia. Il più ricco del settore è Xu Kiayin di Evergrande Real estate, con un patrimonio di 6,7 miliardi di dollari, seguito, al terzo posto, dalla donna più ricca del Paese, Wu Yajun di Longfor Properties, gruppo che nel 2010 ha venduto l'81% in più di contratti per oltre 5 miliardi di dollari. La signora, di suo, ne possiede 6,3, ed è membro del Congresso Nazionale del Popolo.

Circa il 10% delle mille persone più ricche di Cina, infati, è impegnato in politica. Sono 152, di cui 75 sono delegati al Congresso e 72 al Partito comunista cinese. E più soldi hanno, più in alto sono nella scala politica: nella top 50 hanno posizioni politiche il 15%, nella top 10 il 50%. Liang Wengen ne è un'eccellente dimostrazione: innanzitutto è il più ricco del Paese, poi è presidente e ceo di Sanyi, la più grande industria pesante, e fra un anno dovrebbe essere il primo imprenditore privato a candidarsi per entrare nel ristrettissimo Comitato Centrale del partito.

Spulciando i nomi degli altri settori si trovano sfizi e curiosità, come quella che il comparto It vanta i ricchi più giovani, visto che in testa c'è Li Yanhong, il capo del motore di ricerca Baidu, che ha un patrimonio di 8,2 miliardi di dollari grazie anche all'addio di Google alla Cina. E che con 710 milioni di dollari il ristoratore più ricco è Pan Wei, fondatore di Ajisen Noodles, che poi è una catena di fast food giapponese, cibo che evidentemente ai cinesi piace più del loro (il capo della catena South Beauty, di cucina nazionale, è al secondo posto).

Divertente e rivelatore è esaminare il numero di ricchi entrati in classifica dal 1999 al 2011 e l'entità del patrimonio considerato: se 13 anni fa le persone erano 50 e il primo era Rong Yiren, con 1 solo miliardo di dollari di patrimonio, oggi la top list è di mille e il più ricco è il già noto Liang Wengen, 55 anni e patrimonio di 11 miliardi di dollari. Curiosa è anche la lista di provenienza dei ricconi: la regione che ne ospita di più è il Guangdong (174 su 1000) e la città con più ricchi è Shenzhen (83 su 1000), mentre Pechino ne vanta solo 113 e Singapore uno solo, come Macau e l'intero Tibet. Ah, quel Rong Yiren, un anno prima di entrare in lista, era stato per cinque il vicepresidente. Dell'intero Paese.

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