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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 10:15.

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L'edizione italiana di Wikipedia protesta contro il il ddl intercettazioni. Mette in moto la mobilitazione su internet e in poche ore la notizia arriva anche all'estero, propagata da social network e blog. L'enciclopedia ha chiuso l'accesso alle sue 845mila definizioni: è visibile soltanto una pagina con un lungo messaggio per spiegare le motivazioni della scelta.

Punta il dito contro il comma 29 del disegno di legge in discussione alla Camera: prevede l'obbligo di rettifica entro 48 ore per i siti d'informazione non giornalistici. "Pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza", scrive la comunità che gestisce l'enciclopedia. Ma la partita è ancora aperta. Roberto Cassinelli, deputato del Pdl, ha proposto un emendamento. Prevede che l'obbligo di rettifica riguardi soltanto i siti giornalistici, registrati presso la cancelleria di un tribunale: per gli altri spazi d'informazione online, invece, il termine sarebbe di dieci giorni dal momento dell'arrivo della richiesta di rettifica.

La chiusura di Wikipedia è iniziata alle 20 circa di ieri. In pochi minuti sono arrivati i primi commenti nei social network di sostegno all'iniziativa. È l'argomento più discusso su twitter dove arrivano messaggi di protesta. L'eco raggiunge anche altre nazioni europee e gli Stati Uniti: hanno segnalato la serrata quotidiani e blog. A scrivere le pagine dell'enciclopedia sono gli utenti di internet: possono modificare quasi tutte le definizioni come anonimi, identificati dall'indirizzo numerico delle connessione internet, oppure in qualità di iscritti registrati. Nel mese di agosto l'edizione italiana di Wikipedia ha raggiunto 315 milioni di pagine viste: ogni giorno vengono consultate in media 10,5 milioni di voci. Sono circa 3mila le persone che contribuiscono alla versione tricolore: a vigilare su abusi e vandalismi è un gruppo di volontari eletti dalla comunità.

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