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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2011 alle ore 13:12.

Via internet o sul modello cartaceo da domani parte la fase finale del censimento Istat. Circa quattro anni di lavoro per un costo complessivo di 590 milioni di euro. Sono i numeri del 15esimo Censimento generale della popolazione e delle abitazioni 2011. Dei 590 milioni di euro, 330,6 andranno agli organi di censimento (Comuni, Regione Val d'Aosta, province autonome di Trento e Bolzano, ministero dell'Interno), 220 saranno destinati a spese correnti per l'acquisto di beni e servizi, 8,6 milioni saranno per spese in conto capitale e 30,8 serviranno per la remunerazione del personale assunto dall'Istat a tempo determinato per il censimento.
Il costo per ogni abitante dell'intera operazione censuaria sarà di 10 euro, al di sotto della media statunitense (34,4 euro) e lievemente al di sopra del costo pro-capite britannico (8,7 euro). Il lavoro preliminare, ha spiegato il presidente dell'Istat, è iniziato nel 2010 con la raccolta delle liste anagrafiche fornite dai Comuni, e delle altre liste che rilevano la presenza dei cittadini sul territorio. L'utilizzo di questo metodo ha permesso l'invio dei questionari via posta e consentirà, incrociando i dati raccolti, di elaborare un archivio dei numeri civici.
Il questionario, compilabile sia in versione cartacea sia on line, è previsto in due versioni: completa e ridotta. La prima è composta da 26 domande su famiglia e alloggio e 58 quesiti in ciascun foglio individuale. La seconda, che sarà distribuita a due terzi delle famiglie residenti nei centri abitati dei Comuni capoluogo di provincia o con almeno 20mila abitanti al primo gennaio 2008, prevede 5 domande su famiglia e alloggio e 30 in ciascun foglio individuale.
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