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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2011 alle ore 21:05.

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«Meno male che siete in quattro gatti». E poco prima: «sei proprio una persona strana». Il lui in questione è Roberto Ortelli, conduttore su Radio Padania di 'Che aria tira'. Agli ascoltatori che telefonano in diretta radiofonica non va giù che non si parli del congresso provinciale di Varese. I microfoni sono aperti da poco e arriva una telefonata: un elettore leghista etichetta la vicenda come un «brutto capitolo» della storia del Carroccio. Ortelli invita a parlare di altro («a noi interessa discutere sulle idee, non sulle beghe di condominio»). Alcuni non ci stanno, altri approvano: «è giusto procedere così, niente beghe e buona Padania», dice un'ascoltatrice. Il conduttore, chiudendo la trasmissione, ammette: «Sinceramente non è un bel periodo».

Il malumore della base leghista a poco più di 24 ore dall'elezione del nuovo segretario provinciale di Varese non si placa. Maurilio Canton è stato eletto per acclamazione, senza consentire - come alcuni delegati chiedevano - di votare, e dopo che gli altri due candidati si erano ritirati. È l'uomo per il quale Umberto Bossi ha espresso apprezzamento, indicato dal segretario federale come il più adatto a ricoprire quel ruolo.
Leonardo Tarantino, il candidato più gradito al segretario della Lega Lombarda, Giancarlo Giorgietti e a Roberto Maroni (anche se il ministro dell'Interno non si è mai pronunciato) e Donato Castiglioni (vice del segretario uscente Stefano Candiani e considerato vicino alla famiglia Bossi) avevano prima formalizzato le loro candidature per poi, qualche ora dopo, ritirarle.

Il malcontento, da subito evidente, è sfociato nella notte in un aperto strascico polemico: proprio all'esterno della sede della segreteria provinciale, in via Magenta, qualcuno ha appeso uno striscione verde con la scritta: «Canton segretario di chi? Di nessuno!!!»
Qualche ora prima dal congresso provinciale all'Ata Hotel, diversi militanti avevano fatto trapelare il loro malumore per la scelta di un segretario considerato «imposto dall'alto» e non gradito, secondo alcuni, ad almeno metà degli oltre 300 delegati.

Canton in un'intervista ha ricordato che il suo nome «era stato indicato da Bossi in persona» e ha sottolineato che «tutto é andato come doveva andare: cioè bene». Quanto all'elezione per acclamazione «in passato - ha precisato - è già avvenuto». Il presidente, ha rimarcato Canton «ha utilizzato i suoi poteri: siccome ero l'unico candidato ha deciso per l'acclamazione».

Ma la «fase di turbolenza» nel Carroccio, come la definisce Francesco Speroni, capogruppo della Lega Nord al Parlamento europeo, sembra tutt'altro che esaurita.
Nei congressi provinciali di questi mesi i maroniani si sono imposti in sfide importanti (come a Brescia, in Valle Camonica, oltre che a Varese città). Sotto traccia resta la sfida per la segreteria regionale del Veneto, per la quale il sindaco di Verona, Flavio Tosi si avvia a sfidare il segretario uscente, Gian Paolo Gobbo. C'è poi il nodo del congresso della Lega Lombarda, che ancora non è stato fissato, ma Giancarlo Giorgetti, in carica dal 2002, è in scadenza.

Speroni (parlando a Radio 24) se la prende proprio con il sindaco di Verona che, ammette «ha avuto un grandissimo consenso popolare», ma «alcune sue posizioni sono al di fuor della linea del partito come ad esempio quando appoggia certe posizioni centraliste».
Quanto al congresso provinciale di Varese per Speroni è stata «la persona a non essere gradita, non la linea politica della Lega che tra l'altro non è determinata dai segretari provinciali».
La rabbia della base corre intanto anche sul web, sul forum non ufficiale dei giovani padani, con commenti graffianti. Dove prosegue la discussione aperta nei giorni scorsi dal titolo: "Usciamo da qui, andiamo a contestarli".

Dentro il partito c'è preoccupazione. Non è chiaro perché sia stato deciso di evitare il voto. Qualcuno si dice convinto che, pur essendo l'unico candidato, Canton avrebbe raggiunto al massimo il 30% del consenso. I bossiani minimizzano e sottolineano che in presenza di un solo candidato non si vota mai, perciò l'elezione per acclamazione sarebbe un fatto normale. E poi, evidenziano alcuni, non è chiaro se la contestazione fosse rivolta a Canton o direttamente a Bossi.
In via Bellerio si è tenuto anche oggi l'incontro del lunedì del vertice leghista. Due ore di colloqui tra il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, Umberto Bossi e il ministro Roberto Calderoli, ai quali hanno partecipato anche i capigruppo al Parlamento Marco Reguzzoni e Federico Bricolo, il viceministro Roberto Castelli, la vicepresidente del Senato Rosi Mauro e il presidente del Piemonte Roberto Cota. All'ordine del giorno però non le questioni interne al partito. Bossi e Tremonti avrebbero ribadito il no a qualsiasi misura di condono e confermato la linea di varare il decreto sviluppo senza risorse aggiuntive.

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