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Questo articolo č stato pubblicato il 11 ottobre 2011 alle ore 17:05.

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Allarme povertį nella "ricca" Gran Bretagna: entro il 2013 oltre tre milioni di bambini britannici vivranno in condizioni di assoluta miseria, un aumento di 600mila rispetto a oggi, secondo un rapporto pubblicato oggi dal rispettato Institute for Fiscal Studies (Ifs).

L'impennata della povertįč dovuta a una combinazione di fattori, soprattutto la crisi economica e il taglio di molti sussidi deciso dal Governo di coalizione per ridurre la spesa pubblica e riportare il deficit sotto controllo. Secondo l'Ifs, la Gran Bretagna non rispetterą quindi l'obiettivo stabilito per legge lo scorso anno dal Child Poverty Act di ridurre la povertį infantile almeno al 10% del totale entro il 2021. Le previsioni sono invece di un aumento al 24% per quella data: un bambino su quattro vivrį in una famiglia il cui reddito č inferiore al 60% del reddito medio annuo, la definizione di povertą assoluta. Anche 4,7 milioni di adulti senza figli vivranno in queste condizioni.

Anche la classe media sarį duramente colpita: il reddito medio dei cittadini britannici scenderį in media del 7% nei prossimi tre anni, secondo i calcoli dell'Ifs. Č il calo piś marcato dagli anni Settanta , in gran parte a causa della transizione dal sistema laburista di numerosi sussidi di povertą e disoccupazione a favore di un sussidio unico, lo "universal credit", che punta soprattutto a incoraggiare i disoccupati a trovare lavoro invece di affidarsi allo Stato.

Il Governo ha definito la riduzione della povertą come una prioritą assoluta. Parlando delle promesse della coalizione, Paul Johnson, direttore dell'Istituto, ha detto oggi che c'č «un divario colossale tra la retorica e la realtą». Il Governo ha replicato di avere ereditato dai laburisti una situazione economica disastrosa che la crisi globale ha poi contribuito ad aggravare. «L'universal credit ridurrį notevolmente la povertį infantile, sarį un incentivo a lavorare e farį superare la soglia della povertį a oltre un milione di persone, 450mila delle quali bambini», ha fatto sapere in un comunicato il ministero del Lavoro. Enti di beneficenza come Save the Children, che lavorano con i bambini in Gran Bretagna, hanno dichiarato invece che il Governo «continua a negare la tragica realtą».

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