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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2011 alle ore 14:32.

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L'Assemblea Nazionale Francese (Ap)L'Assemblea Nazionale Francese (Ap)

Il Governo francese ha dovuto cedere una seconda volta alle pressioni parlamentari sulla tassa straordinaria che verrà applicata ai redditi più elevati a partire dall'anno prossimo. Quella che viene abitualmente chiamata "tassa sui ricchi".

A fine agosto, nell'annunciare una serie di misure aggiuntive al progetto di legge finanziaria 2012, il premier François Fillon aveva infatti presentato un prelievo supplementare del 3% sui redditi individuali superiori ai 500mila euro annui.

I partiti di centro, che fanno parte della coalizione di maggioranza, ma anche una parte dei parlamentari Ump (il partito del presidente Nicolas Sarkozy) avevano subito sollecitato un inasprimento del provvedimento, estendendolo ai redditi superiori ai 250mila euro. Richiesta accolta.

Ma l'accordo finale tra Governo e Assemblée nazionale va ancora più in là e prevede un prelievo progressivo: 3% sui redditi compresi tra 250mila e 500mila euro; 4% su quelli superiori ai 500mila euro.

Il numero dei contribuenti colpiti passerà quindi da 4.500 a poco meno di 20mila e il gettito previsto da 200 milioni a oltre 400 milioni.

In commissione Finanze alla Camera è stato inoltre deciso che la tassa, di fatto una patrimoniale-bis, rimarrà in vigore fino a quando il bilancio dello Stato non sarà in pareggio, mentre il Governo aveva previsto di mantenerla fino al raggiungimento del ratio 3% tra deficit e Pil. Cosa che dovrebbe avvenire nel 2013.

Il voto in commissione, che deve peraltro essere confermato in aula, rende di fatto strutturale il prelievo.

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